augurare
v. intr. e tr. [dal lat. augurare, der. di augur «augure»] (io àuguro, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) In senso storico, esercitare l’ufficio di augure, prendere o annunciare l’augurio. Per estens., letter., pronosticare: a. bene, male, di qualcuno, di qualche cosa; anche trans., predire, preannunciare: ella al mio sangue Augurò questo regno (Caro). 2. tr. Esprimere il desiderio che ad altri accadano cose liete o qualche cosa proceda felicemente: a. buon viaggio, buona salute, buona fortuna; a. buona riuscita a un’impresa; a. ogni bene; a. buone vacanze, buon Natale; e per antifrasi: a. la morte, a. un malanno. Con la particella pron., augurarsi, propr. augurare a sé stesso, sia un bene per sé (mi auguro di tornare presto), sia un bene per gli altri (mi auguro che tu sia felice). ◆ Part. pass. augurato, anche come agg. (v. augurato1).