attribuire
attribüire v. tr. [dal lat. attribuĕre, comp. di ad- e tribuĕre «tributare»] (io attribüisco, tu attribüisci, ecc.). – 1. Assegnare col giudizio e col fatto, dare come proprio: a. una qualità a un oggetto; a. un premio; a. a ciascuno la parte che gli spetta; gli fu attribuito un potere eccessivo; la Scrittura ... e piedi e mano Attribuisce a Dio, ed altro intende (Dante). A. a qualcuno un’opera, riconoscerlo come autore di essa: tela attribuita a Tiziano; e così: a. un’intenzione, mi attribuisci parole che non ho mai detto, e sim. Attribuirsi (con si compl. di termine), arrogarsi cosa che non spetti per diritto: si attribuiva il titolo di dottore che non aveva. 2. Riconoscere, ascrivere: a. importanza, valore a una cosa; far dipendere da una causa, ritenere originato da: attribuisco l’errore a una sua svista; il suo malessere si può a. forse a indigestione; non so a che cosa a. questo suo improvviso mutamento nei miei riguardi; sono timori infondati, che non possono essere attribuiti se non alla sua fantasia eccitata. Limitata all’uso letter., e ormai quasi pedantesca, la costruzione (modellata sul latino) a. un fatto a lode, a biasimo, a merito, a colpa a qualcuno.