attergare
v. tr. [der. di tergo] (io attèrgo, tu attèrghi, ecc.). – 1. Nell’uso burocratico, porre a tergo, scrivere (note, osservazioni, ecc.) a tergo di un documento: a. a un’istanza gli estremi della risposta. 2. rifl., ant. a. Accostarsi col tergo: Aronta è quel ch’al ventre li s’atterga (Dante). b. Mettersi dietro, alle spalle: Ei, co ’l grido indrizzando e con la verga Le mandre inanti, a gli ultimi s’atterga (T. Tasso). ◆ Part. pass. attergato, anche come agg. e s. m., posto a tergo; anche in senso proprio: i capelli attergati e sciatti (Pavese). Come s. m., annotazione posta a tergo di un documento: due dichiarazioni con relativi attergati.