assorbente
assorbènte agg. e s. m. [part. pres. di assorbire]. – 1. a. agg. Che assorbe: carta a., carta non collata, porosa, atta ad assorbire liquidi (e spec. usata un tempo per assorbire l’inchiostro, detta in questo caso anche carta asciugante); sostanze, polveri a., sostanze solide (amido, creta, gesso, fecola, talco) che, nella smacchiatura dei tessuti, si adoperano a secco per assorbire le macchie di grasso. In botanica, peli a., quelli (generalm. della radice) che servono ad assorbire l’acqua. b. s. m. A. igienico, o assol. assorbente, tampone di garza e ovatta sterilizzate, o sim., posto esternamente per contenere il flusso nella fase mestruale della donna (e a. interno, piccolo cilindro di ovatta pressata che viene introdotto nella vagina allo stesso scopo). 2. agg. In agraria, potere a. del terreno, la proprietà che il terreno ha di trattenere alcuni composti chimici, nonostante l’azione dilavante delle acque. 3. agg. e s. m. In fisica, di ogni mezzo in cui avvengano fenomeni di assorbimento di energia: potere a. di un corpo, il rapporto fra l’energia assorbita, cioè non riflessa dal corpo, e l’energia incidente; a. acustico, lo stesso che isolante acustico. 4. s. m. Nella tecnica del vuoto, a. metallico (ingl. getter), metallo volatile (generalmente magnesio, ma anche sodio, calcio, ecc.) cui si ricorre per sottrarre al recipiente da vuotare (per es., ampolle di tubi elettronici) i gas residui dopo l’azione delle pompe; un pezzetto di tali metalli, fissato all’interno del tubo già vuotato e sigillato, riscaldato per induzione, evapora e, per la sua capacità a ossidarsi, assorbe l’ossigeno residuo.