assimilazionista
agg. Che tende all’assimilazione, che si propone di assimilare qualcosa. ◆ Francia e Gran Bretagna avevano adottato politiche opposte. Si parlava, addirittura, di due modelli di integrazione, quello «assimilazionista» francese e quello «multiculturalista» britannico (e, più in generale, anglosassone). […] La politica assimilazionista francese puntava a un’integrazione fondata su uno scambio: la concessione della «cittadinanza repubblicana», con i suoi diritti di libertà, in cambio di una privatizzazione del credo religioso, del divieto di far valere entro l’arena pubblica le appartenenze religiose. […] Tanto il modello assimilazionista quanto quello multiculturalista sono ora in crisi. (Angelo Panebianco, Corriere della sera, 6 dicembre 2004, p. 1, Prima pagina) • la Chiesa cattolica «concede» in uno Stato laico che nella scuola pubblica si insegni la religione dell’allievo, ove non cattolico: e trova un laico, non credente e non laicista, che la chiama a ripensarvi, in nome di una visione «assimilazionista» della cultura. (Giuseppe Giarrizzo, Sicilia, 16 marzo 2006, p. 2).
Derivato dal s. f. assimilazione con l’aggiunta del suffisso -ista.
Già attestato nella Stampa del 20 giugno 1992, p. 17, Società e Cultura (Ernesto Galli Della Loggia).