assente
assènte agg. e s. m. e f. [dal lat. absens -entis, part. pres. di abesse «essere lontano»]. – 1. a. Che è lontano da un luogo (contrapp. a presente): gli alunni a.; essere a. alle lezioni, a una riunione; anche come sost.: prendere nota degli a.; rivolgere un pensiero all’a. (che in qualche caso può indicare persona forzatamente assente per malattia, o, con eufemismo, un defunto, così come in altre frasi: la commemorazione degli a., e sim.); bere alla salute degli a.; all’a. e al morto non si dee far torto (prov.); gli a. hanno sempre torto. b. In senso tecnico giuridico, per lo più come s. m., la persona a carico della quale è stata fatta dichiarazione giuridica di assenza (v.): amministrare i beni dell’assente. c. Che manca, inesistente: animali con coda corta o assente. 2. fig. Essere a. con la mente, col pensiero, di chi, pur essendo presente, pensa ad altro e non presta attenzione a ciò che accade o si dice; anche, avere lo sguardo a., gli occhi a. e sim., e della persona, quando sia assorta, rapita in qualche pensiero lontano: io gli parlavo ma lui restava assente.