arretrato
agg. [part. pass. di arretrare]. – 1. Portato all’indietro; posto, situato indietro: fermarsi su posizioni a., su una linea a.; la villa è molto a. rispetto alla strada, da cui la separa un folto giardino; nel gioco del calcio, centro mediano a., giocare a., e sim., rispetto alla posizione tradizionalmente occupata dal giocatore. In fonetica, articolazione a., o posteriore, realizzata in una zona più interna della bocca. 2. fig. a. Rimasto indietro, in ritardo nel tempo, cioè non aggiornato: essere a. negli studî, col lavoro, col pagamento delle tasse, con la pigione. Riferito a cose: lavoro a., che non è stato fatto a suo tempo; stipendio a., pigione a., non riscossi o non pagati alla scadenza; fam., scherz., avere una fame a., un appetito a., di vecchia data, e perciò grande, forte; anche, appartenente a tempi anteriori: numero a., fascicolo a., d’un giornale o rivista, pubblicati precedentemente all’ultimo numero o fascicolo. Come s. m., per lo più al plur., arretrati, i redditi di un bene o di un capitale, o in genere tutti i crediti da qualsiasi causa derivanti, che non sono stati riscossi o pagati alle scadenze: pagare, riscuotere gli arretrati. b. Rimasto indietro rispetto allo sviluppo e al progresso (economico, culturale, spirituale): popolazioni a., di scarso sviluppo culturale e civile; aree o zone a., sottosviluppate, non ancora giunte a un sufficiente livello economico. c. Non aggiornato, superato, sorpassato: avere idee a.; gente di mentalità arretrata. 3. Con le varie accezioni fig., è usata anche la locuz. agg. in arretrato: ci sono dei conti, avere delle fatture in arretrato; più com. essere in a. (con le consegne, con i pagamenti, e fig. con le idee, con la mentalità e sim.), essere rimasto indietro.