arraffa-soldi
(arraffa soldi), agg. inv. Che mira soltanto a spillare denaro. ◆ In fondo al viale due pugili se le danno di santa ragione di fronte a una platea ben «selezionata». Un manager arraffa-soldi, un (finto) medico in grado di ricucire volti distrutti. (Giornale, 9 agosto 2001, p. 16, Cronache) • Un «falso», secondo i magistrati, ma non l’unico perché la Anya è stata concepita da Domenico Crea grazie a un sistema di condizionamenti che hanno coinvolto manager come Pietro Morabito, ex direttore generale dell’Asl 11 di Reggio Calabria (sul cui territorio ricade la clinica) pronto ad «inchinarsi» quando al telefono c’era Crea, che secondo l’accusa è un politico «arraffa soldi». (Carlo Macrì, Corriere della sera, 29 gennaio 2008, p. 20, Cronache).
Composto dal v. tr. arraffare e dal s. m. soldo.
Già attestato nella Repubblica del 20 agosto 1991, p. 7, nella variante grafica arraffasoldi.
V. anche acchiappasoldi, spillasoldi, succhiasoldi.