appuntare1
appuntare1 v. tr. [der. di punta1; in qualche caso, di punto2]. – 1. Fare a punta, assottigliare a un capo, rendere aguzzo: a. un ferro, un chiodo, un lapis. 2. a. Fermare con la punta di un oggetto, per lo più con uno spillo e sim.: a. un nastro al cappello; anche, unire con pochi punti di cucito: a. i panni del bucato. Talora, più genericam., fermare, fissare: a. i vetri con lo stucco. b. A. un ago, uno spillo, fissarlo in un luogo introducendone la punta. 3. Rivolgere la punta in una determinata direzione: appuntò il dito verso di me; con le mani arrovesciate sui fianchi, e le gomita appuntate davanti (Manzoni); fig.: a. gli occhi, lo sguardo, guardare fissamente, intensamente; a. le proprie speranze, i proprî desiderî su qualche cosa, rivolgerli a un oggetto, a uno scopo determinato. In alcuni di questi, e in altri usi (a. i piedi, a. un’arma, ecc.), è più com. puntare. 4. intr. pron. a. Fissarsi, rivolgersi o concentrarsi in una determinata direzione, per lo più in senso fig.: le indagini si appuntarono su questo episodio. b. ant. Fare punto, aver termine: Or qui a la question prima s’appunta La mia risposta (Dante). ◆ Part. pass. appuntato, anche come agg., fatto a punta, aguzzo. In araldica, attributo delle figure che si toccano con le punte; scudo appuntato, lo scudo gotico antico, che è lo scudo d’arme normale tradizionale in Italia.