apparenza
apparènza s. f. [dal lat. tardo apparentia, der. di apparere «apparire»]. – 1. Ciò che appare, che si mostra alla vista; quindi aspetto, e anche contegno, comportamento esteriore: giovane di bella a.; mobili di a. solida; a giudicare dall’a., direi che si vogliono bene; a. degli astri, in astronomia, l’aspetto che gli astri, e in partic. i pianeti, mostrano all’osservazione telescopica. Non com., appariscenza: stoffa di molta a.; uomini di non molto ingegno, bensì di molta a. (Leopardi). Per lo più si contrappone alla sostanza, a ciò che è in realtà: l’a. inganna; lasciarsi guidare dalle a.; tutte le a. (cioè tutti gli indizî esteriori) sono contro di lui; tenere molto alle a., alle manifestazioni esterne e convenzionali; salvare le a., conformarsi alle convenzioni sociali, evitare, nel comportamento esterno, di prestare il fianco a critiche o biasimi. Talora serve a negare addirittura l’esistenza di ciò che appare: la loro felicità, o la loro ricchezza, non è che apparenza. Come locuz. avv., in a., all’a., stando a quanto appare, giudicando da ciò che si vede. 2. Nella metafisica, ciò che è, o può essere, percepito dai sensi ed è oggetto di immediata o riflessa credenza, variamente interpretato nella storia del pensiero ora come ciò che vela e nasconde la realtà, ora come ciò che la manifesta (è per lo più sinon. di fenomeno, contrapp. a sostanza ed essenza): a. sensibile, a. fenomenica; falsa a.; secondo Aristotele, l’a. è il punto di partenza per la ricerca della verità.