antipremierato
agg. Che contrasta l’ampliamento dei poteri concessi dalla Costituzione al Primo ministro. ◆ Ricordo che la proposta del premierato - il piatto forte del progetto dei quattro saggi - non appartiene originariamente solo alla destra. Venne avanzata alcuni mesi fa, sponsorizzata dal presidente del Senato Marcello Pera, e sostenuta da leader della sinistra del calibro di Massimo D’Alema e Arturo Parisi, in due progetti di legge presentati da senatori dell’Ulivo ([Giorgio] Tonini, [Enrico] Morando e altri) e di Forza Italia ([Lucio] Malan e altri). Non si trattava di una congrega di golpisti. Vero è che la sinistra antidalemiana fece subito fuoco di sbarramento. E vero è che, entro l’opposizione, la posizione antipremierato sembra maggioritaria. (Angelo Panebianco, Corriere della sera, 25 agosto 2003, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal s. m. premierato con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nel Corriere della sera del 30 maggio 1997, p. 7 (Maurizio Caprara).