antimetabole
antimetàbole s. f. [dal lat. tardo antimetabŏle, gr. ἀντιμεταβολή, der. di ἀντιμεταβάλλω «mutare contro»]. – Termine della retorica classica, corrispondente al lat. commutatio, che indica la figura per la quale si ripetono in ordine inverso (con disposizione a chiasmo) e perciò con senso mutato le parole della proposizione precedente. Per es.: non si vive per mangiare, si mangia per vivere; e in Quintiliano: qui stultis videri eruditi volunt, stulti eruditis videntur. Per l’uso dell’antimetabole nella pubblicistica moderna, v. chiasmo.