anticartello
(anti-cartello, anti-cartelli), agg. Che contrasta gli accordi tra imprese miranti a ottenere il controllo di un medesimo settore. ◆ Fondamentale per [Mario] Monti rafforzare il lavoro di squadra tra l’Antitrust europeo e le autorità nazionali, al fine di formare un vero e proprio network «anti-cartelli». (Sole 24 Ore, 12 settembre 2000, p. 4, Europa) • No al «cartello» dei buoni-pasto: l’Antitrust di Giuseppe Tesauro interviene a impedire che i fornitori del servizio si accordino per vietare gli sconti e per sostenere i prezzi al di sopra di una certa soglia. Di solito, questo genere di iniziative anti-cartello è positivo per i consumatori. Ma stavolta potrebbe non esserlo per gli utenti finali, cioè i lavoratori che mangiano pagando con i buoni-pasto. (R. E. S., Stampa, 25 gennaio 2005, p. 9, Economia) • La Axel Springer Verlag, cioè l’editoriale Springer (quello che con «Bild» pubblica il quotidiano popolare più venduto in Europa) lancia un’importante offensiva sul mercato di Internet. Un’offensiva mirata alla conquista di spazi nell’ecommerce. […] L’accordo sarà retroattivo da gennaio, sempre che le severe autorità anticartello tedesche diano il loro benestare. (Repubblica, 28 maggio 2007, Affari & Finanza, p. 18).
Derivato dal s. m. cartello con l’aggiunta del prefisso anti-, ricalcando l’espressione ingl. antitrust.
Già attestato nel Corriere della sera del 6 gennaio 1994, p. 36 (Gianna Fregonara), usato come s. m.