annaspare
(raro o ant. innaspare, inaspare) v. tr. e intr. [der. di aspo, naspo]. – 1. tr. Avvolgere sull’aspo per fare la matassa: a. il filo, la seta. Fig., non com., a. la vista, confonderla, offuscarla: pel brulicare della gente innanzi e indietro, che ... gli annaspava la vista (Manzoni). 2. intr. (aus. avere), fig. a. Agitare le mani o le braccia, come fa chi cerca qualcosa senza vedere o chi sia colpito da malore o chi, in difficoltà, agiti braccia e gambe alla ricerca di un appiglio: pallida come una morta, annaspava con le mani convulse (Verga); per estens., gesticolare vivacemente nel discorrere. Di animali, agitare le zampe: [il cane] cominciò subito ad a. con le zampe per reggersi a galla, ma più annaspava e più andava col capo sott’acqua (Collodi); raspare: le galline annaspano nell’orto. b. Confondersi, imbrogliarsi: annaspò più volte nel discorso. c. non com. Arrabattarsi intorno a qualcosa senza concludere: è un’ora che sta annaspando ed è sempre allo stesso punto.