animo
ànimo s. m. [dal lat. anĭmus, affine al gr. ἄνεμος «soffio, vento»]. – 1. L’anima dell’uomo, soprattutto in quanto principio attivo delle facoltà intellettuali, del sentimento, della volontà (con significati più limitati rispetto a quelli di anima). a. Con riferimento alle facoltà intellettuali, equivale a mente, pensiero, memoria: applicare l’a. a uno studio; avere l’a. occupato da un pensiero; volgere l’a. a un oggetto; mi nasce nell’a. un sospetto; cadere in a., o nell’a., venire in mente; porsi, mettersi, avere in a. di fare una cosa, proporsi di compierla; ho sempre vivo nell’a. quel giorno, nella memoria; accogliere, serbare nell’a. le parole, i consigli, le memorie. b. Come sede degli affetti: persona d’a. buono, caritatevole, pietoso, mite, gentile, delicato, generoso, o cattivo, crudele, perverso, abietto; bontà, malvagità d’a.; avere l’a. commosso; considerare, giudicare con a. benigno, indulgente, severo; avere l’a. disposto alla pietà, al perdono; aprire l’a. a qualcuno, confidarsi con lui; guadagnarsi, cattivarsi l’a. di uno, acquistare la sua stima, il suo affetto (al contr., alienarsi l’a. di uno); toccare l’a., commuovere; mettersi l’a. in pace, rassegnarsi, consolarsi; levarsi una spina, un tormento dall’a.; stare con l’a. sospeso, essere in ansia, in dubbio. c. Come insieme delle caratteristiche spirituali e morali e dei sentimenti di una persona: grandezza, nobiltà, meschinità, viltà d’a.; a. rozzo, volgare, basso; a. avido di lode. d. Come potenza volitiva: a. forte, debole, risoluto, costante, volubile; forza, fermezza d’a.; il suo a. cedette, non seppe resistere alle lusinghe; vinci l’ambascia Con l’a. che vince ogne battaglia, Se col suo grave corpo non s’accascia (Dante). 2. Significati più partic., che si sviluppano da quello fondamentale: a. Attenzione: prestare, porgere l’a. alle parole di qualcuno; essere con l’a. altrove, essere disattento, distratto. b. Inclinazione, disposizione verso una persona: non ha buon a. verso di me; è pieno di mal a. verso tutti i suoi colleghi (v. malanimo, n. 1). c. Proposito, intenzione deliberata di cagionare un determinato effetto o di raggiungere un dato fine (v. anche animus): gli si gettò addosso con l’a. di ucciderlo; lo minacciava con l’a. di farlo confessare; letter., fermare l’a., prendere una ferma deliberazione; manifestare, rilevare, scoprire, nascondere il proprio a.; interrogare, tentare, indovinare l’a. di qualcuno, le sue intenzioni nascoste. d. Condizione, disposizione di spirito: stare di buon a., essere lieto, tranquillo; fare una cosa di buon a., volentieri, di mal a., contro voglia; giudicare con a. sereno, obiettivamente; ad a. riposato, con calma, ponderatamente; abbattimento d’a., stato di avvilimento, di tristezza; puoi pensare in che stato d’a. mi trovi dopo ciò che è successo. e. Coraggio, ardimento (cfr. i der. animare, animoso): farsi a.; prendere, pigliare, riprendere a.; perdersi d’a., scoraggiarsi; non mi dà, non mi regge, non mi basta l’a.; non ho l’a. di presentarmi a mio padre. In esortazioni: fatti a. e non disperare; animo!, non c’è da aver paura; anche come forma di semplice incitamento: animo!, mettiamoci al lavoro; e come moto d’impazienza: a., via! finiamola! 3. Raro e letter. invece di anima per indicare lo spirito vitale: Morremo. Il velo indegno a terra sparto, Rifuggirà l’ignudo animo a Dite (Leopardi).