angiporto
angipòrto s. m. [dal lat. angiportus -us, forse comp. di *angus «angusto» (affine ad angustus) e portus «passaggio»]. – 1. Nome col quale i Romani designavano gli stretti vicoli che correvano tra due file di case: Mentr’ella [Lesbia] stancava pe’ neri a. le reni A i nepoti di Romolo (Carducci; è traduz. di Catullo, carme 58,5). 2. a. Passaggio coperto risultante dal collegamento mediante voltoni di due fabbricati vicini. b. Più genericam., strada angusta, vicolo cieco; in senso spreg., soprattutto al plur., angiporti, luoghi bui e malfamati di una città. 3. ant. Darsena o deposito delle merci, nella parte più difesa di un porto.