angelizzare
v. tr. Considerare, far apparire qualcuno come un angelo. ◆ la pubblicità non ha il compito di affilare gli artigli di Belzebù ma di accendere il desiderio d’acquisto. Così, con un colpo di scena ironico, il bambino che sta per essere battezzato dal diavolo, sotto gli occhi perplessi dell’elegante madre, levita sorridente verso l’alto e si fa rapire da un destriero metallico, angelizzato: una fiammante Alfa color argento lo riporta nel mondo terreno, coloratissimo, puro. (Aldo Grasso, Corriere della sera, 10 febbraio 2000, p. 16) • Ma non le pare di speculare anche lei su queste creature [gli squali]? «Io cerco solo di farle conoscere per quello che sono. Non le demonizzo e non le angelizzo» [Alberto Luca Recchi]. (Giornale, 31 marzo 2002, p. 18, Cronache).
Derivato dal s. m. angelo con l’aggiunta del suffisso -izzare.
Già attestato nella Repubblica dell’11 settembre 1990, p. 35, Televisione (Beniamino Placido).