angaria
angarìa s. f. [dal lat. tardo angarīa, gr. ἀγγαρεία, di origine persiana; l’ἄγγαρος (pers. mediev. angird) era un messaggero del re di Persia, che poteva imporre requisizioni e tasse nei paesi attraversati]. – 1. Tributo oneroso, gravoso, balzello; in senso fig. (nel quale è più com. la variante angherìa), prepotenza, vessazione. Storicamente, le angarie erano, nell’antica Roma, gli oneri imposti ai provinciali e ai soldati di eseguire trasporti lungo le vie nell’interesse dello stato; dopo la caduta dell’Impero romano, divennero più genericam. prestazioni personali, che nell’età feudale diedero luogo ad abusi gravissimi, trasformandosi così da oneri pubblici in aggravî di natura privata, a carico soprattutto dei lavoratori agricoli e in partic. dei servi della gleba; come tali, persistettero fino alla rivoluzione francese e in taluni paesi anche oltre. 2. Diritto di angaria: diritto del belligerante di requisire con indennizzo, per necessità bellica, le navi mercantili neutrali che si trovino nella sfera della sua sovranità; è venuto praticamente a confondersi con la requisizione marittima.