anfibologia
anfibologìa s. f. [dal lat. tardo amphibologĭa, comp. del gr. ἀμϕίβολος «ambiguo» e -λογία «-logia»], letter. – Ambiguità o erronea interpretazione di un contesto (scritto o, più spesso, parlato), procedente dall’uso, talora intenzionale, di parole o di gruppi omofoni (combattimento di galli - combattimento di Galli; ritmi di versi - ritmi diversi), o dalla bivalenza di un costrutto sintattico (come per es. nelle frasi ho visto mangiare un gatto, giacca per donna senza collo; o come nei versi di Dante, Purg. V, 124-25 «Lo corpo mio gelato in su la foce Trovò l’Archian rubesto», dove lo corpo mio sembrerebbe, per la sua posizione, essere soggetto anziché, com’è, compl. oggetto di trovò).