ammorbare
v. tr. [der. di morbo] (io ammòrbo, ecc.). – 1. a. Rendere malsano, infettare, contaminare, inquinare: le immondizie non ritirate ammorbavano le strade della città; i gas di scarico hanno ammorbato il centro nell’ora di punta; in senso fig.: questo sudiciume universale mi ammorba (Leopardi); in quegli anni gli scandali finanziari ammorbarono l’intera società. Si dice spec. di cattivi odori: esalazioni che ammorbavano l’aria; c’era un fetore ammorbante. b. ant. Contagiare, trasmettere ad altri un morbo. c. fig. fam. Infastidire, annoiare: mi ha ammorbato con le sue solite banalità. 2. intr., ant. Ammalarsi: Com’uom ch’è sano e ’n un momento ammorba (Petrarca). ◆ Part. pass. ammorbato, anche come agg., infetto: locali ammorbati; c’è un’aria ammorbata; ant., affetto da un morbo, da una malattia contagiosa: nuova maniera di separare i puri da gl’impuri e gli ammorbati da’ sani, dar agl’infetti stanza nel cuore della città! (Galilei).