ambra
s. f. [dall’arabo ῾anbar]. – 1. Resina fossile (è detta anche a. gialla per distinguerla dall’a. grigia) di diverse conifere estinte, contenente acido succinico; di colore variabile dal giallo chiaro al giallo scuro tendente al rosso o al bruno, può presentare inclusioni di bollicine gassose, di piccoli insetti, ecc.; alcune varietà sono fluorescenti. Adoperata fin dall’antichità per ornamenti, amuleti, piccoli oggetti d’uso, si rinviene principalmente lungo le coste del Baltico. Olio d’ambra: liquido ottenuto, assieme all’acido succinico, nella distillazione dell’ambra gialla; si usa nella preparazione di vernici e come solvente di resine. 2. Tonalità di giallo denso, simile a quello dell’ambra gialla: un vino color a., chiaro come l’a.; per metonimia, il colore giallo, e anche sostanza, oggetto che ha il colore dell’ambra: Crin d’oro crespo e d’a. tersa e pura (Bembo); grappoli tutt’a. e oro (D’Annunzio). 3. A. grigia, sostanza di color grigio, di consistenza simile alla cera, che si ritrova come concrezione nell’intestino del capodoglio, e che le onde rigettano sulle spiagge del Madagascar, delle Molucche e del Giappone. Bruciata spande odore di muschio, per cui è stata a lungo usata come profumo ricercatissimo, sia in Oriente sia in Occidente, ed è ancor oggi adoperata nell’industria dei profumi. 4. Profumo emanato dall’ambra grigia, o anche da altre sostanze e a quello somigliante.