ambage
s. f. [dal lat. ambages, comp. di amb- «intorno» e tema (con allungamento apofonico) di agĕre «condurre»], letter. – 1. Cammino tortuoso, andirivieni di strade: Come labirinti Con una porta sola E mille ambagi (D’Annunzio). 2. fig. Giro vizioso e intricato di parole, discorso prolisso, involuto, e intenzionalmente oscuro o ambiguo: Né per ambage, in che la gente folle Già s’inviscava... (Dante, con riferimento agli oracoli pagani); parlare per ambagi, oscuramente, con tergiversazioni; parlare, dire senz’ambagi, chiaramente e anche senza preamboli. In questa locuz., la voce è nota anche all’uso parlato (talora, erroneamente, al masch.: senza tanti ambagi, e sim.).