altraeconomia
(altra economia), s. f. Economia alternativa, fondata su princìpi di equità sociale. ◆ «Da settant’anni in marcia verso il Nulla»: così uno striscione allora in corteo a Mosca sintetizzò l’esperienza vissuta da centinaia di milioni di persone, per più generazioni, dall’ottobre del ’17 in poi. Era la fine di tutto. Del regime comunista, edificato inizialmente da Lenin e poi, con metodi sempre più sanguinari, da Stalin e dai suoi successori. Ma era, ancor prima, il fallimento e la fine dell’«altra» economia, quella preconizzata da Marx e nata dall’abolizione della proprietà privata. La società alternativa a quella capitalistica si era autodissolta. (Lucio Colletti, Stampa, 10 dicembre 1998, p. 23, Società e Cultura) • «Altraeconomia. Altrapolitica. Altromondo»: tre parole che quell’ottuso del mio computer mi sottolinea in rosso, perché assenti dal vocabolario (eppure avrei detto che la terza, relativamente all’ultraterreno, ci fosse). Parole che invece Rifondazione Comunista usa spesso, fino a farne il titolo di un convegno genovese. Giusto parlare una lingua diversa, pure metaforicamente, per rifare il mondo. Ma se si incide solo sui correttori dei pc, non converrà piuttosto provare a migliorarlo? (Enzo Costa, Repubblica, 22 gennaio 2006, Genova, p. I) • «Autonomia […] è quello che chiede tutta la Sinistra Europea alla sinistra avviata nel percorso unitario. L’assemblea a Lamezia è stata molto partecipata e determinata nei toni. Tonino Perna ha tenuto una relazione sull’altraeconomia nelle realtà del sud, […] C’è una voglia di sinistra, soprattutto c’è voglia di partecipazione» [Walter De Cesaris intervistato da A. Mau.]. (Liberazione, 5 dicembre 2007, p. 3, Politica e Società).
Composto dall’agg. altro e dal s. f. economia.