alternatore
alternatóre s. m. [der. di alternare]. – Macchina dinamoelettrica per la trasformazione di energia meccanica (fornita in generale da turbine idrauliche, a vapore, a gas o da motori Diesel) in energia elettrica di corrente alternata: è costituita da una parte fissa a forma di tamburo cavo (statore) e da una rotante (rotore) alloggiata entro la precedente, separate da un piccolo spazio anulare d’aria (traferro o interferro); ambedue le parti hanno un proprio avvolgimento di rame, sicché generalmente il rotore funziona da induttore mentre lo statore è l’indotto che, per la legge dell’induzione elettromagnetica, diventa sede di forze elettromotrici utili. In partic., a. sincrono o asincrono, a seconda che funzioni con una velocità di rotazione rigidamente legata alla frequenza delle forze elettromotrici da esso generate oppure che tale legame rigido non sussista; a. sincrono eteropolare (cioè a poli nord e sud alterni), anisotropo se il rotore è a poli sporgenti, isotropo se il rotore è liscio; a. sincrono omopolare, a flusso magnetico non alternato ma pulsante tra un massimo e un minimo.