allungamento
allungaménto s. m. [der. di allungare]. – 1. L’allungare e l’allungarsi: a. del percorso, di un vestito, ecc.; foglio di a., quello (comunem. detto anche allungo) che si può attaccare alla cambiale (o altro titolo di credito) per apporvi le girate o altre annotazioni che lo spazio a tergo della stessa non ha potuto contenere. 2. In fisica e, in generale, nella tecnica, deformazione prodotta in un corpo da variazioni di temperatura (a. termico) o da particolari sollecitazioni meccaniche (trazione, flessione, ecc.). Nella tecnologia dei materiali da costruzione si distinguono un a. elastico, un a. permanente (che, a differenza di quello elastico, non scompare al cessare della causa che l’ha provocato), e un a. di rottura (cioè l’aumento unitario di lunghezza che si verifica, fino alla rottura, in una provetta metallica sottoposta alla prova di trazione). 3. Nel linguaggio milit., aumento di lunghezza o di profondità che si produce in una colonna in marcia, in proporzioni più notevoli nelle truppe a piedi, minore in colonne ippotrainate o motorizzate. 4. A. di un’ala o alare, in aeronautica, rapporto tra l’apertura e la corda media di un’ala di aeroplano, a cui è direttamente connesso il rendimento dell’ala medesima e la sua efficienza massima, cioè la capacità di sopportare il massimo peso con la minima forza di trazione; infatti, le ali di grande allungamento hanno un miglior rendimento aerodinamico, perché in esse è limitato il fenomeno dei vortici di estremità e limitate sono quindi le perdite marginali di portanza; a. di un corpo siluriforme (dirigibile, fusoliera, siluro, ecc.), rapporto tra la lunghezza dell’asse e il diametro del cerchio della sezione maestra. 5. In linguistica, accrescimento della quantità di una vocale. Si distinguono: l’a. apofonico, per es., in greco, nomin. πατήρ, accus. πατέρα; l’a. per compenso, dovuto alla scomparsa di una consonante seguente appartenente alla stessa sillaba, per es., in latino, īdem da *isdem, aēnus da *aĕsnos «bronzeo» (cfr. aes «bronzo»); l’a. ritmico, per evitare la sequenza di più di tre sillabe brevi, come in greco σοϕώτερος per *σοϕότερος; l’a. metrico, nelle lingue classiche, l’allungamento di una vocale breve in arsi, per necessità di versificazione (per es., in latino, pōly̆pŭs con -ō- per -ŏ-). 6. Azione del diluire un liquido con acqua o altro: a. del vino, aggiunta di acqua a un vino molto carico di alcol e di estratti, per ridurne il tenore, come operazione enologica (ma anche a tavola, nell’uso quotidiano).