aleggiare
v. intr. [der. di ala] (io aléggio, ecc.; aus. avere), letter. – 1. Agitare le ali, volando con leggerezza; estens.: un aleggiar leggiero Di remi (Chiabrera); fig., poet.: benché a le dame in tanto Sovra l’arco de’ labbri aleggi e penda Insolente sbadiglio (Parini); sento ... aleggiarmi su l’accesa fronte Gl’itali iddii (Carducci). Più com., alitare, spirare lievemente (del vento): E i montanini zefiri fuggiaschi Docili al suono aleggiano più ratti (Foscolo); Sovra campagne inargentate ed acque, Là ’ve zefiro aleggia (Leopardi); e con uso estens: un «ah!» di sollievo aleggiò ancora sulle tribune (Palazzeschi); o fig.: aleggiava intorno uno spirito di ribellione. Eccezionalmente anche trans., ventilare leggermente: il venticello Che l’aleggiava, volossene via (Leopardi). 2. non com. Veleggiare, riferito ad alianti o apparecchi senza motore.