aiutare. Finestra di approfondimento
Diversi modi di aiutare - Il sign. fondamentale di a. è quello di «facilitare», ovvero rendere meno gravoso un compito a qualcuno o rendere più agevole l’uso di una cosa. Secondo il contesto, le sfumature e il registro d’uso, sono disponibili numerosi sinonimi. Assistere (che Dio ci assista!; assistere un giovane negli studi) è più specifico del semplice a., implicando una partecipazione del sogg. più o meno attiva: l’infermiera ha assistito il malato per due mesi; l’infermiera assiste il medico durante l’analisi (nel primo es. assistere sta per «prestare aiuto e cura», mentre nel secondo sta per «fare da aiutante, svolgendo ruoli secondari»). D’ambito più puntuale è soccorrere, che rimanda a un aiuto tempestivo e di breve durata: subito dopo l’incidente i feriti sono stati soccorsi e prontamente ricoverati. Anche in riferimento all’aiuto divino è spesso usato soccorrere: la grazia di Dio soccorre ognuno (F. Guicciardini).
Implicano reciprocità dell’aiuto i verbi collaborare e cooperare: collaborare con la polizia; sto cooperando col mio socio al buon esito dell’impresa; si proponeva di cooperare a un così buon fine (A. Manzoni). Di stile più burocr. è coadiuvare: l’architetto è coadiuvato da un ottimo staff di giovani laureati. D’ambito più fam. e, in genere, implicante un livello inferiore di partecipazione al lavoro, è dare una mano: mi daresti una mano a sollevare questa cassa?
Se l’aiuto è particolarmente importante e impegnativo, si possono usare appoggiare (ti appoggerò senz’altro alle prossime elezioni), assecondare (soprattutto dando ragione: mi è difficile assecondare la tua decisione), dare manforte (a: dateci man forte per carità [L. Pirandello]), favorire (egli si proponeva di favorire la sorella contribuendo alla costituzione della dote [G. D’Annunzio]), sostenere, spalleggiare (che implica una certa complicità), supportare.
Contrari e usi estensivi - Anche tra i contr., alcuni implicano un coinvolgimento minore (avversare, contrastare, mettere il bastone fra le ruote, ostacolare, osteggiare), altri maggiore (combattere, danneggiare, nuocere). Se si va contro un’iniziativa collettiva, un personaggio politico, un piano, si usa anche boicottare o, ancora più intenso (per lo più con ogg. di cosa), sabotare.
Con uso estens. («rendere agevole»), e per lo più con sogg. inanimato, a. è spesso sostituito da agevolare (si prega di agevolare l’uscita), conciliare (una tazza di camomilla la sera concilia il sonno), facilitare (guerra di tavolino / facilita la storia [G. Giusti]); oppure, se l’aiuto è più decisivo, favorire (il lusso favorisce il dispotismo [C. Beccaria]), stimolare (un po’ di moto al mattino stimola l’appetito). Anche i contr. indicano un ostacolo ora più blando – un’interferenza più che un vero e proprio impedimento (complicare, disturbare, impacciare, intralciare, ostacolare) – ora insormontabile (bloccare, impedire). Talora a. è usato alla terza pers. sing. del pres. col sign. di «giova, è utile», anche seguito da inf.: conoscere le persone giuste aiuta; anche questo aiuta a far pane (A. Manzoni).
Aiutarsi - Come v. rifl., aiutarsi nel sign. di «fare uso di qualcosa» (ad es.: mi aiuto col martello) è più frequentemente sostituito dai sinon. fare ricorso (a), impiegare, ricorrere (a: chi sa a quali arti sarebbe ricorso! [L. Pirandello]), servirsi (di: si è servita di tutto il suo fascino per ottenere ciò che voleva), usare e utilizzare. Più formali e con l’idea del vantaggio tratto dall’uso sono avvalersi (di) o valersi (di: per il suo saggio si è avvalso delle fonti più accreditate) e giovarsi (di: la vera sapienza consiste nel g. di quelle poche verità che sono certissime a’ sensi [U. Foscolo]). Anche nel sign. di «darsi da fare», aiutarsi è meno com. dei suoi sinon.: adoperarsi, impegnarsi, industriarsi, ingegnarsi, sforzarsi. Tra questi, industriarsi e ingegnarsi sottolineano la difficoltà o l’efficacia dello sforzo, lasciando trapelare sfumature ora positive (riesce a industriarsi in ogni modo pur di mantenersi da solo), ora negative (sa lui come ingegnarsi, per non farsi scoprire dalla polizia).
Aiuto - Oltre ai sinon. derivati dai sinon. di a., aiuto ha anche apporto, contributo, finanziamento, sovvenzione, supporto, sussidio, tutti col valore di «sostegno economico, prestito e sim.». In questo caso aiuto è sentito come sinon. meno forte (talora eufem. o giustificativo) rispetto agli altri termini: alla banca si può chiedere un finanziamento, allo stato un sussidio o una sovvenzione, a un amico un aiuto per accendere un mutuo. Talora, tuttavia, aiuto rimanda a una necessità più impellente e sostanziale (che può anche far leva sul piano emotivo e morale: un conto è a. qualcuno, con un seppur minimo grado di coinvolgimento, un conto – più freddamente – finanziarlo).
Persone che aiutano - Aiuto è anche usato per indicare una persona (uomo o donna), come sinon. di aiutante. Secondo gli ambiti professionali, sono disponibili anche altri sinon.: assistente (in ambito universitario e medico, soprattutto), ausiliare (per lo più in ambito militare), coadiutore (specie nell’amministrazione pubblica), collaboratore e cooperatore (quando il lavoro svolto dalle diversi parti è più o meno alla pari), secondo (per es. nello sport), spalla (spec. nell’ambito dello spettacolo). Se l’aiutante ha un ruolo di particolare importanza e fiducia, diventa un braccio destro. Sempre in questo sign., aiuto figura spesso in prima posizione in locuz. completate da un nome di professione: aiuto chirurgo, aiuto contabile, aiuto operatore, aiuto regista, aiuto macchinista, ecc.