agro1
agro1 agg. e s. m. [lat. acer acris, affine ad acutus, acetum, ecc.]. – 1. agg. a. Di sapore complesso, per lo più legato a sostanze acide, tipico del limone e delle frutta acerbe in genere: queste arance sono un po’ agre. b. fig. Aspro, pungente, spiacevole, che rivela malanimo: gli rivolse parole a.; Il mio adversario con a. rampogne Comincia (Petrarca); critica a. e spietata (Pirandello). Anche, sgradito, che riesce molesto: lo sventurato vicario stava ... facendo un chilo a. e stentato (Manzoni); o che dimostra fastidio: viso a., contrariato, stizzoso; letter., stridente: Sull’imbrunire chiavi e chiavistelli Vanno con a. cigolìo di ferro (Pascoli). 2. s. m. a. Sapore agro; succo di agrumi: a. di limone; fagiolini all’agro. Fig., rancore, acrimonia: ha dell’a. con me; c’è dell’a. fra loro. b. Denominazione assegnata con legge 2 ag. 1982 (in adeguamento ad accordi comunitarî) ai prodotti derivanti dalla fermentazione acetica di materie diverse dal vino, per i quali il nome eventuale di aceto doveva essere sostituito con quello di agro seguito dalle specificazioni di frutta, di alcole, ecc. ◆ Dim. agrétto, di sapore alquanto agro (per gli usi come s. m., v. agretto). ◆ Avv. agraménte, solo in senso fig., con asprezza, in modo spiacevole, duro, pungente, stizzoso: rimproverare agramente; ant., con accanimento, con violenza, o anche con pena o con fatica: combattersi agramente; sopportare agramente.