adulterare
(ant. avolterare) v. tr. [dal lat. adulterare, comp. di ad- e alterare «alterare»] (io adùltero, ecc.). – 1. Alterare, falsificare: a. vini, medicinali, alimenti (v. adulterazione). Fig., guastare, corrompere: non si curando ... di a. e imbastardire una lingua (Gelli). 2. ant. a. tr. Indurre all’adulterio, mettere in condizione di commettere adulterio, prostituire: gli rinfacciò aver con danari e lussurie adulterato Poppea (B. Davanzati); fig.: le cose di Dio, ... voi rapaci Per oro e per argento avolterate (Dante). b. intr. Commettere adulterio: se uno in vita sua ruba e adultera (Segneri); fig.: li prelati che vanno drieto all’avarizia, adulterano, perocché lassano la fede data a Cristo, e vanno dirieto al fiorino, che è esca del dimonio (Buti). ◆ Part. pres. adulterante, anche come agg. e s. m., riferito a sostanza di prezzo o qualità inferiore, e non sempre innocua, che venga aggiunta a un alimento o ad altro per abbassarne il prezzo o modificarne, per es., le proprietà organolettiche. ◆ Part. pass. adulterato, anche come agg., alterato, contraffatto: vino, latte adulterato, merce adulterata.