aculeo
acùleo s. m. [dal lat. aculeus, dim. di acus «ago»]. – 1. Pungiglione, punta aguzza. Nel linguaggio scient. è nome generico di ogni organo pungente che si trovi negli animali, come arma di difesa e di offesa: nei mammiferi sono generalmente produzioni epidermiche, cioè peli modificati (riccio, istrice, echidna); negli imenotteri (vespe, api, ecc.) si trovano all’estremità dell’addome: rappresentano una modificazione dell’ovopositore (terebra) e sono in rapporto con ghiandole velenifere. 2. In botanica, emergenza di fusti o di fillomi, che acquista consistenza legnosa e finisce in punta acuta, diritta o ricurva (per es. nelle rose): da non confondere, per l’origine, con le spine, per quanto siano comunem. chiamate con questo nome. 3. fig., letter. a. Assillo, intensità di un pensiero o di un sentimento tormentoso: l’a. della gelosia, del sospetto, di un’idea fissa. b. Motto pungente: quando spontaneo Lepor tu mesci a i detti, E di gentile aculeo Altrui pungi e diletti (Parini).