acquisto
s. m. [der. di acquistare]. – 1. a. L’atto, il fatto di acquistare, di ottenere cioè la proprietà o il possesso di qualche cosa: a. di una villa, di un podere; beni di recente a.; potere di a. (della moneta), quantità di beni che possono acquistarsi in un dato momento con l’unità monetaria; fare a. di una cosa, acquistarla: ho fatto a. di alcuni terreni; fam., fare acquisti, fare spese, compere: la mamma è uscita per fare degli acquisti. Nel linguaggio giur., a. di un diritto, il divenirne titolare (si distingue in a. originario e derivativo, secondo che sia acquisito ex novo o attraverso un rapporto preesistente tra il vecchio e il nuovo titolare); a. di un’eredità, l’accettazione di essa, per effetto di che l’erede assume i diritti e gli obblighi del defunto. Nell’organizzazione professionistica del gioco del calcio, ingaggio, da parte di una società, di un giocatore proveniente da altra società; campagna acquisti, l’insieme delle trattative che si svolgono tra la fine di un campionato e l’inizio del successivo per l’ingaggio di nuovi giocatori. b. Il modo dell’acquistare o dell’aver acquistato: roba di mal a., acquistata illecitamente; incauto a., in diritto, contravvenzione (più propr. denominata a. di cose di sospetta provenienza) che commette chi acquista o riceve titoli senza averne prima accertata la provenienza, o cose che si abbia motivo di sospettare provenienti da reato. Più spesso con riguardo all’utilità, al vantaggio che se ne ricava, alla bontà dell’affare fatto: buono, cattivo a.; quella casa fu per lui un pessimo a.; non è stato certo un grande a.; iron., hai fatto un bell’a. assumendo quel buono a nulla! 2. concr. La cosa acquistata: fammi vedere gli a. che hai fatto; voglio mostrarti il mio nuovo a.; saper conservare gli a.; anche riferito a persone che, attraverso ingaggio, contratto, o per altro rapporto entrino a far parte di un’associazione, di un’attività, e sim.: i nuovi a. di un partito, di un ufficio, del cinema, della squadra di pallacanestro, ecc. 3. letter. ant. Conquista: Molto soffrì nel glorioso a. (T. Tasso).