accumulare
(ant. accumolare) v. tr. [dal lat. accumulare, der. di cumŭlus «cumulo»] (io accùmulo, ecc.). – Ammassare, mettere insieme a poco a poco e in grande quantità: a. grano; a. soldi, ricchezze; usato assol., s’intende di denari e altri beni: quel vecchio padre ha accumulato e i figli sperperano. Fig.: a. pretesti, ragioni; a. spropositi. Nel rifl., ammassarsi, raccogliersi in gran quantità formando cumulo: si accumulavano sul suo tavolo le pratiche da definire, i registri da verificare; spec. in usi fig.: mi si è accumulato tanto lavoro che non so come fare a liberarmene; quante amarezze si erano accumulate nel suo animo in tutti quegli anni!; si accumulavano su di lui i sospetti. ◆ Part. pass. accumulato, anche come agg.: custodire gelosamente le ricchezze accumulate; sbrigare un po’ del lavoro accumulato. ◆ Raro l’avv. accumulataménte, a cumulo, in mucchi.