accingere
accìngere (ant. accìgnere) v. tr. e intr. pron. [dal lat. accingĕre, comp. di ad- e cingĕre «cingere»] (coniug. come cingere). – 1. tr. a. letter. Cingere: accinse (o s’accinse) la spada. b. rifl., ant. Succingere la veste, succingersi: Enea ... s’accinse e prese la scure ad aiutare tagliare le legne (Dante; l’interpretazione non è peraltro certa: il passo dell’Eneide che Dante ha presente [VI, 183-84] dice infatti: «Necnon Aeneas ... hortatur socios paribusque accingitur armis»). 2. intr. pron. Disporsi a fare qualche cosa, intraprendere: accingersi a un lavoro, a un’impresa, a una spedizione; accingersi a partire o alla partenza; s’accinge all’opra Di questa vita, come a danza o gioco Il misero mortal (Leopardi). ◆ Part. pass. accinto, anche come agg., letter., cinto, con la cintura stretta intorno ai fianchi: Nel mezzo della lizza entrambi accinti Presentârsi (V. Monti).