accettare v. tr. [dal lat. acceptare, frequent. di accipĕre "ricevere"] (io accètto, ecc.) - 1. a. [consentire a ricevere un dono, una ricompensa e sim.: a. un presente] ≈ prendere, [con piacere] gradire. ↔ respingere, rifiutare, rigettare, (scherz.) rispedire al mittente. b. (estens.) [consentire a ricevere o a prendere con sé qualcuno] ≈ accogliere, ammettere, [come moglie o marito] prendere. ↔ cacciare (via), mandare via, respingere, rifiutare. 2. a. [consentire a ricevere un incarico, un lavoro e sim., anche assol.: a. una nuova mansione; che fai, accetti?] ≈ acconsentire (a), (fam.) starci. ↔ respingere, ricusare, rifiutare, rinunciare (a). b. [consentire a un'offerta, una proposta, ecc., anche assol.: a. una richiesta; meno male che ha accettato!] ≈ accogliere, acconsentire (a), aderire (a), approvare, (fam.) starci, [riferito a un consiglio e sim.] ascoltare, [spec. una sfida e sim.] raccogliere. ↔ bocciare, contestare, disapprovare, respingere, rifiutare, scartare, [riferito a un invito e sim.] declinare. 3. (estens.) [affrontare un disagio, un evento negativo e sim. con serenità: a. un dolore] ≈ sopportare, tollerare. ↓ abituarsi (a), adattarsi (a), adeguarsi (a), rassegnarsi (a). ↔ opporsi (a), reagire (a), ribellarsi (a).