Vedi ZURIGO dell'anno: 1966 - 1973
ZURIGO (v. vol. vii, pag. 1291)
Collezione Archeologica dell'Università. - La Collezione Archeologica dell'Università di Zurigo fu fondata negli anni dopo il 1850 per iniziativa di un gruppo di docenti a cui apparteneva pure Th. Mommsen.
Essi avevano in mente, soprattutto, una collezione didattica di calchi, che è tuttora la parte più importante della raccolta. Ma già nel 1875 Karl Dilthey comprò, in un suo viaggio in Grecia, fra le altre cose, alcune figurine di Tanagra, due lèkythoi a fondo bianco ed una serie di terrecotte della Magna Grecia. Nel 1909 vennero acquistati, dalla collezione Hommel, un piccolo frontone proveniente piuttosto dalla Magna Grecia che dall'Attica, una buona copia del Discoforo di Policleto ed un ritratto romano virile. Fin dal 1897 la Collezione Archeologica custodì, come deposito della Società antiquaria di Zurigo, qualche antichità minore dell'Egitto e della Mesopotamia, ma poi, nel 1914, ricevette, oltre al cosiddetto Vocabolario di Zurigo (assiro-sumerico), una serie di rilievi assiri da Nimrud del tempo di Assurnasirpal II (883-859 a. C.) e di Tiglatpileser III (745-727 a. C.). Allo stesso tempo fu aumentato il piccolo numero di vasi antichi con l'acquisto di vasi àpuli, per la maggior parte della Collezione Egg, a Piedimonte d'Alife, e della Collezione Vogell a Karlsruhe. Nei decennî fra le due guerre entrarono nella collezione archeologica: alcune terrecotte donate da F. Imhoof, due anfore a figure nere da Würzburg, alcuni demotici della Collezione J. J. Hess, ritratti di mummie della Collezione Th. Graf e un gran numero di oggetti tardo-egiziani e di bassa epoca del dott. Steger, medico ad Alessandria. Nei tempi moderni non sono da menzionare che sporadici doni ed acquisti per lo più di vasi, fra cui meritano interesse uno stàmnos del Pittore della Dokimasia e un cratere a calice del Pittore di Villa Giulia.
Bibl.: R. Kekulé von Stradonitz, Griechische Tonfiguren aus Tanagra, Stoccarda 1878, tavv. 4-5; U. Wilcken, Griechische Ostraka aus Aegypten und Nubien, II, Lipsia-Berlino 1899, nn. 1608-1622; A. Furtwängler, Ueber ein griechisches Giebelrelief, in Abh. bayr. Akad., XXII, 1905, pp. 99 ss.; A. Boissier, Notice sur quelques monuments assyriens à l'université de Zurich, Parigi 1912; H. Blümner, Führer durch die archäologische Sammlung der Universität Zürich, Zurigo 1914; id., Aus der archäologische Sammlung der Universität Zürich, 25 tavole, Zurigo 1916; O. Waser, Die Zürcher archäologische Sammlung, ihre Entstehung und ihre Entwicklung, in 98. Neuiahrsblalt des Waisenhauses in Zürich, 1935; id., Neuer Führer durch die archäologische Sammlung der Universität Zürich, II vol.: Modelle, Abgüsse und Nachbildungen, 1937 (prima parte mai uscita); H. Bloesch, Antike Kunst in der Schweiz, 1943, nn. 18 e 19, contenente erroneamente la Giocatrice di astragali, falsa, n. 32; R. D. Barnett-M. Falkner, The Sculpture of Assur-nasirapli II, Tiglath-Pileser III etc., Londra 1962, nn. 21-23; 40; 42; 46-47; St. v. Wangstedt, Eine demotische Rechtsurkunde aus Gebelên, in Orientalia Suecana, 14-15, 1965-66, pp. 45-50; id., Die demotischen Ostraka der Universität zu Zürich, in Bibliotheca Ekmaniana, 62, 1965; H. P. Isler, Corpus Vasorum Antiquorum, Schweiz 3, Zürich (in preparazione).