(ted. Zürich) Città della Svizzera (365.132 ab. nel 2009), capoluogo del cantone omonimo, principale centro della Svizzera per popolazione, all’incrocio di importanti vie di comunicazione stradali e ferroviarie. Posta a 408 m s.l.m., all’estremità settentrionale del Lago di Z., si distende alla confluenza fra il Limmat – emissario del lago – con la Sihl; qui è la città antica, centro degli affari e della vita cittadina, ricca di quartieri caratteristici; sulla riva destra del Limmat la città moderna e residenziale, con vie larghe e diritte sulle quali si allineano lussuose ville e giardini. Sorgono qui teatri e gallerie d’arte che fanno di Z. un centro culturale internazionale, nonché l’università (fondata nel 1833, una delle più importanti della Svizzera) e la prestigiosa Scuola superiore politecnica federale, attiva dal 1855. Gli abitanti, di lingua tedesca e di religione protestante, sono impiegati in massima parte nelle industrie (meccaniche, chimiche, grafiche, alimentari, della seta), nonché in attività commerciali, bancarie, assicurative (per le quali Z. è una delle principali piazze europee). Sviluppato il turismo.
L’antica Turicum risale al periodo celtico-romano. Sede di un piccolo forte durante le operazioni del 25-15 a.C., nel 4° sec. d.C. vi fu costruito un castrum, forse abbandonato poi nel 401. Il contiguo vicus si accrebbe nel corso del 5° sec. d.C. all’epoca della migrazione degli Alamanni. La città si sviluppò rapidamente grazie sia alla fondazione della prepositura di Grossmünster e dell’abbazia di Fraumünster, nella prima metà del 9° sec., sia all’afflusso di mercanti e artigiani nel 10° secolo. Tra il 10° e il 12° sec. Z. fu sottoposta al governo di balivi imperiali, carica che fu tenuta dai conti di Lenzburg e poi dai duchi di Zähringen. Nel corso del 13° sec. Z. cercò di svincolarsi dall’autorità imperiale, mentre in essa andavano prevalendo le classi mercantili e industriali a danno dell’autorità esercitata sino allora dall’abbazia di Fraumünster; di fronte alla politica finanziariamente oppressiva degli Asburgo, Z. nel 1291 si unì, con Uri, Schwyz e Unterwalden, alla lega contro Rodolfo d’Asburgo, che fu però sconfitta presso Winterthur (1292). Nel 1336 Z. fu teatro di una rivolta della classe artigiana e dei cavalieri, sotto la guida di R. Brun, contro la classe dei mercanti, degli orefici, degli agenti di cambio e dei setaioli. Il governo fu allora suddiviso fra gli elementi della nobiltà e della borghesia mercantile, riuniti nella Constaffel, e i rappresentanti dell’artigianato, che fondarono, con quelli della Constaffel, un consiglio, con a capo il borgomastro. Questa costituzione durò nelle sue linee generali fino al 1798, salvo successive limitazioni dell’autorità del borgomastro. In lotta con i conti di Rapperswil, Z. prevalse, ma essendo poi passata una parte della contea di Rapperswil agli Asburgo, si trovò a dover nuovamente fronteggiare i signori feudali di Rapperswil, i duchi d’Austria. Trovò alleati nei Quattro Cantoni (Uri, Schwyz, Unterwalden e Lucerna), con i quali concluse (1351) un patto di alleanza, ma fu poi costretta nel luglio 1355 a siglare una pace separata con gli Asburgo. Intanto Z. andava estendendo i suoi possessi territoriali; già l’imperatore Carlo IV aveva fatto dono alla città della maggior parte del lago (1362); poi, tra la fine del 14° sec. e il principio del 15°, la città incorporò estesi territori corrispondenti più o meno all’attuale cantone di Zurigo. L’aspirazione verso il retroterra portò Z. a scontrarsi, verso la metà del 15° sec., con il cantone di Schwyz; ne derivò un lungo periodo di guerra (1443-50), nel corso del quale Z., alleata agli Asburgo, fu ripetutamente sconfitta dai Cinque Cantoni (ai quattro tradizionali si era aggiunto nel 1352 Zug). Con la pace di Einsielden (1450) riebbe, quasi totalmente, il suo territorio devastato, ma dovette sciogliersi dal suo patto d’alleanza con l’Austria, entrando definitivamente nella Confederazione svizzera. Il ceto medio zurighese e il consiglio cittadino aderirono (1525) prontamente alla Riforma predicata nella cattedrale da H. Zwingli. Essendo rimasti i Cinque Cantoni fedeli, sostanzialmente, al cattolicesimo, Z. scampò dal pericoloso isolamento solo perché Berna si pose al suo fianco, nel 1529. Basilea e Sciaffusa si unirono poi a esse, formando quella ‘unione evangelica’ che escluse, fino al 1798, ogni possibile ritorno al cattolicesimo.
Già nella seconda metà del 16° sec., cioè all’epoca in cui a Z. erano confluiti i protestanti fuggiaschi da Locarno (1555), si era avuto l’inizio di un’attività industriale in senso moderno; lo sviluppo di questa attività fu poi favorito dalla concessione di asilo provvisorio agli ugonotti cacciati dalla Francia (1685), venendo poste allora le basi della grande fioritura economica del 18° secolo. Dal 17° sec. si andarono accentuando i contrasti fra le classi e l’antagonismo fra la città e il contado, essendo precluso, dalla rigida organizzazione corporativa, ai sudditi della campagna l’esercizio della maggior parte dei mestieri, del commercio e dell’industria, nonché l’accesso alle cariche ufficiali. Con la Rivoluzione francese, il malcontento andò aumentando: un tentativo di ribellione fu brutalmente soffocato nel 1795 a Stäfa. Invaso il paese dai Francesi, nel marzo 1798 il cantone di Z. dovette accettare l’ordinamento democratico dettato dalla Francia. Dopo la caduta di Napoleone, Z. tornò a una Costituzione a carattere patriarcale-assolutista, fino al 1831, quando i liberali fecero approvare una nuova carta, che eliminò gli ultimi resti di istituti feudali.
Monumento principale di Z. è la cattedrale (Grossmünsterkirche), dell’11° sec., rifatta in gran parte nel 13°, a tre navate, con matronei di tipo lombardo (all’interno, affreschi dei sec. 13°-15°) e notevole chiostro. L’abbazia di Fraumünster, in gran parte dei sec. 13°-15°, conserva resti della primitiva fondazione carolingia e della chiesa del 12° sec. (vetrate di M. Chagall). Risale all’epoca romanica il campanile di S. Pietro (18° sec.). Di rilievo, inoltre, le chiese dei domenicani (1240 ca.) e degli agostiniani (1280), la Wasserkirche (1484), il Palazzo comunale (17° sec.) e le fortificazioni (17° sec.), alcune antiche case di corporazioni. Tra le opere del 20° sec., la stazione ferroviaria Stadelhofen, di S. Calatrava (1983-90), e interessanti interventi di recupero delle aree dismesse (complesso Wolkenbügel, di A. Herczog e E. Hubeli).
Principali istituzioni culturali e musei: Schweizerisches Landesmuseum (importanti collezioni preistoriche, romane, medievali); Kunsthaus (pitture svizzere, soprattutto dei sec. 15°-19°, e una notevole raccolta di dipinti moderni); Museo Rietberg (arte e all’archeologia delle civiltà orientale e precolombiana); Zentralbibliothek.
Cantone di Z. (1729 km2 con 1.332.727 ab. nel 2009) Si estende nell’altopiano svizzero, tranne nella parte orientale e meridionale che appartiene alle Alpi e di cui fanno parte le sommità più elevate (Schnebelhorn, 1295 m). Oltre il Lago di Z., appartenente anche ai cantoni di Schwyz e di San Gallo, possiede i piccoli laghi di Greifen e Pfäffiker. Il clima, piuttosto mite nella pianura e sulle rive del lago di Z., diventa rigido nelle parti montuose dell’Est e le precipitazioni, scarse nella zona tra il Reno e la Thur, aumentano avvicinandosi alle Prealpi. La popolazione del cantone, il più densamente abitato della Svizzera, ha registrato un incremento rapidissimo nel corso del 20° sec., quando all’agricoltura (foraggi, cereali, frutta, ortaggi) e all’allevamento bovino e suino si è aggiunta una notevole fioritura di attività industriali, tra le più importanti del paese (tessili, meccaniche, chimiche, alimentari). Dopo Z., Winterthur è la principale città del cantone.
Lago di Z. Lago della Svizzera nord-orientale (90 km2), posto sull’altopiano svizzero, a 406 m s.l.m. (profondità max 143 m.). Allungato, con forma lievemente arcuata da NO a SE, è diviso in due bacini (di cui quello orientale, o Obersee, misura solo 22 km2) da una diga dotata di due passaggi navigabili. Le rive, che hanno uno sviluppo complessivo di 93 km, presentano un carattere alpino verso S ed E, mentre nella parte settentrionale, al cui vertice giace Zurigo, appaiono dolci e coperte di vigneti. Vi sono alcune piccole isole (Ufenau, 0,1 km2; Lützelau, 0,03 km2). Principale immissario è il Linth, che esce poi dal lago, attraversando Zurigo, con il nome di Limmat. Il lago è una meta turistica.