ZUCCATO (o Zuccati)
Famiglia di musaicisti e pittori, originarî della Valtellina, operanti a Venezia.
Sebastiano lavorava a Venezia come pittore sullo scorcio del sec. XV, ma di sue opere nulla si conosce. Gli venne affidato come allievo Tiziano giovinetto, che assai poco restò con lui poiché lo stesso Zuccato ritenne opportuno metterlo con Gentile Bellini.
Francesco, figlio di Sebastiano, fu maestro di musaico nella basilica di S. Marco fin dal 1524; morì tra il 1572 e il 1577. In San Marco eseguì da solo il musaico di S. Geminiano (1535), su cartone di Tiziano, e parte dei musaici della sagrestia.
Valerio, fratello di Francesco, operante come musaicista in S. Marco dal 1532 al 1564, morì nel 1576. Eseguì da solo il musaico con S. Clemente (1532) in una lunetta della Basilica.
Francesco e Valerio condussero insieme, verso la metà del '500, i musaici del cosiddetto pozzo nel vestibolo della basilica di S. Marco, probabilmente su cartoni di Giuseppe Porta detto Salviati, e altresì la figura di S. Marco (1545), su cartone di Tiziano, sulla porta centrale della stessa chiesa. È pure loro opera comune il musaico di S. Vittore (1559) ora nel tesoro di S. Marco; sono altresì ricordati alcuni loro quadretti e ritratti musivi, come quello del cardinale Bembo (1542), conservato nel Museo Nazionale di Firenze. Furono musaicisti abili e apprezzati, i quali tuttavia per raggiungere nei musaici l'illusione di vere e proprie pitture svisarono il carattere della tecnica musiva e dei suoi effetti, anche se tale virtuosismo sembrava degno di ammirazione a taluno, come per es. al Vasari. Nel 1563 ebbero a subire un processo perché accusati di usare ritocchi a colori anziché servirsi solamente di tessere.
Arminio, figlio di Valerio, fu maestro di musaico in S. Marco dal 1578, morì non prima del 1606. Lavorò con Francesco nell'arcone dell'Apocalisse ivi eseguendo da solo alcune figure, firmate, come il S. Giovanni Evangelista che predica (1579) e il S. Giovanni Evangelista e l'Angelo (1580), su cartone di Palma il Giovane. È opera di Arminio anche la pala musiva degli Ognissanti (1570) a S. Pietro di Castello, che sembra sia stata eseguita su cartone del Tintoretto; eseguì anche quadretti musivi, come quello del Crocifisso, oggi nel Museo Correr.
Bibl.: G. Vasari, le Vite, ed. Milanesi, VII, Firenze 1881, p. 467; C. Ridolfi, Le meraviglie dell'arte, ed. D. v. Hadeln, I, Berlino 1914, pp. 179, 200, 203, 244; A. M. Zanetti, Della pittura veneziana, Venezia 1771, p. 567 segg.; P. Saccardo, Les mosaïques de Saint-Marc, ivi 1897; G. Lorenzetti, Venezia e il suo estuario, Milano-Roma s. a. (1926).