Poeta spagnolo (Valladolid 1817 - Madrid 1893). Cantore delle leggende e delle belle tradizioni poetiche della vecchia Spagna, sempre care al cuore del popolo, fu per questo molto popolare. Straordinariamente feconda, la sua produzione letteraria comprende liriche, composizioni narrative e composizioni drammatiche
Studiò dai gesuiti a Madrid, poi nell'univ. di Toledo; venuto in cattivi rapporti col padre, si recò in Francia, poi nel Messico, dove ottenne la nomina a direttore del teatro nazionale, quindi (1871-74) a Roma. Più tardi (1889) venne incoronato dell'alloro poetico nell'Alcázar di Granada.
Nel 1837 pubblicò le Poesías, vivamente ispirate, ricche di immagini e di colori, non di rado trasandate e fiacche, diluite in un canto di sonora melodia. Dove raggiunse l'eccellenza fu nelle composizioni di carattere leggendario, a cui si vennero aggiungendo i Cantos del trovador (1840-41) e le Vigilias del estío (1842), con spunti derivati dalla tradizione storica e letteraria, ma ispirate a una libertà d'invenzione e di sviluppo lirico, di colorito e d'immagini che fa di esse il prodotto più rappresentativo del romanticismo spagnolo. Alle medesime fonti, a parte alcune commedie di cappa e spada, attingono i drammi storici, El rey loco (1847), di meravigliosa versificazione, El puñal del godo (1843), El caballo del rey don Sancho (1843), sulla leggenda del re Sancho il Maggiore di Navarra, El zapatero y el rey (1839-42), Traidor, incofeso y mártir (1849), ecc. Un posto a parte spetta al Don Juan Tenorio (1844) sul tema largamente svolto dalla letteratura europea, ma rinnovato e nel carattere del personaggio e negli espedienti dell'azione scenica. Scrisse altre opere di minor valore, che però completano la sua figura di letterato: il poema orientale, incompiuto, Granada (1852), Los ecos de las montañas (1868), non felice tentativo di leggende originali, e quella che è la più importante del suo ultimo periodo, La leyenda del Cid (1882), che è come un "romancero" moderno dell'eroe castigliano. I suoi Recuerdos del tiempo viejo (1880-83), pubblicati settimanalmente dal giornale El Imparcial, sono di notevole valore autobiografico.