zoologia
La scienza degli animali
Sono attualmente conosciute circa due milioni di specie animali: la zoologia ne studia, oltre che l’anatomia, la storia evolutiva, la distribuzione geografica, il comportamento, il loro modo di vivere nei vari ambienti che caratterizzano il nostro pianeta. La zoologia è quindi una disciplina complessa che tenta di interpretare, attraverso le più varie metodiche – che vanno dalla microscopia alla biologia molecolare – il meraviglioso mondo vivente che ci circonda e che purtroppo si degrada inesorabilmente a causa dell’ignoranza e dell’atteggiamento di rapina degli uomini
Un animale è un organismo formato da molte cellule, incapace di produrre da sé la materia organica che fornisce l’energia per la sopravvivenza e la riproduzione (organismo eterotrofo), per cui deve procurarsela nutrendosi di piante o di altri animali. Gli animali sono anche capaci di movimenti spontanei e di rapide reazioni a stimoli esterni.
La scienza che studia gli animali è la zoologia. Attualmente sono note circa due milioni di diverse specie di animali, ma molto più numerose sono quelle ancora da scoprire. Ogni specie, in generale, è suddivisa in popolazioni biologiche che vivono in luoghi geografici diversi. La somma delle aree geografiche in cui vivono tutte le popolazioni di una determinata specie viene definita areale della specie, e ogni popolazione è formata da individui in grado di accoppiarsi tra loro e dare origine a prole fertile. Gli individui di ogni singola popolazione sono differenti tra loro. Quindi gli animali, oltre a essere differenti tra loro a livello di specie, sono differenti tra loro anche a livello delle popolazioni e lo sono anche all’interno di ogni singola popolazione. Basta guardare le persone che vivono in una città: pur appartenendo alla stessa popolazione, sono tutte diverse e perfettamente riconoscibili una dall’altra, a parte i gemelli omozigoti.
Questo complesso di differenze viene definito diversità animale. La zoologia studia la diversità animale. Questa diversità non è fine a sé stessa e non è un fenomeno statico. L’ambiente in cui vivono gli animali è, generalmente, instabile sia a causa di grandi trasformazioni climatiche – come, per esempio, le grandi glaciazioni – sia a causa di situazioni locali e più o meno accidentali (le stagioni in alcune regioni del Pianeta, periodi di grande o di ridotta piovosità, e così via). La diversità animale, sia a livello di specie sia di popolazioni e di individui all’interno delle popolazioni, consente entro certi limiti di adeguarsi, di adattarsi alle trasformazioni dell’ambiente nel tempo: tra tanti organismi diversi sopravvivono e si riproducono quelli che, di volta in volta, sono i più adatti. La diversità degli animali è quindi un fenomeno dinamico, in continua evoluzione nel tempo.
Insomma, una buona definizione di zoologia potrebbe essere: la scienza che studia la dinamica della diversità animale.
Le numerosissime specie animali che, magari dopo aver dominato il Pianeta nel corso di milioni di anni, non sono state in grado di superare, con i complessi meccanismi dell’adattamento, eventi climatici o accidentali del passato – come per esempio la caduta di una grande meteorite – e si sono estinte, vengono studiate da una scienza parallela alla zoologia, cioè dalla paleontologia, la scienza dei fossili sia animali sia vegetali. La paleontologia e la zoologia sono scienze gemelle che, insieme, analizzano la dinamica della diversità animale nel tempo, studiano quindi il continuo trasformarsi, grazie ai meccanismi dell’evoluzione, delle forme di vita che si sono succedute sulla faccia del nostro pianeta.
La storia della vita sulla Terra viene riassunta da una complessa disciplina, la sistematica filogenetica, che studia le relazioni di parentela tra gli animali nel corso della loro lunga storia evolutiva.
La complessa genealogia degli animali viene rappresentata, graficamente, come una specie di cespuglio molto intricato: alcuni rami sono secchi e spezzati (le forme estinte), altri (le forme attuali) sono vivi e vegeti e, nel tempo, daranno probabilmente origine a nuove specie, come è avvenuto nel passato. A ogni ramificazione c’è stata una speciazione, vale a dire che una specie si è divisa in due attraverso complicati meccanismi genetici, e da quel momento ogni ramo ha seguito il suo sviluppo o il suo degrado indipendentemente uno dall’altro.
Questo complicato cespuglio genealogico che gli studiosi cercano di ricostruire costituisce il modo in cui oggi intendiamo la classificazione degli animali. Lo studioso svedese che in Italia conosciamo come Linneo nel 1735 creò un sistema di classificazione basato su una serie di somiglianze e differenze morfologiche. Linneo riconoscerebbe a stento la classificazione moderna, basata su studi – oltre che morfologici, che sono sempre fondamentali – di tipo molecolare, genetico, embriologico, fisiologico, comportamentale, biogeografico e così via. Ogni specie viene infatti analizzata in tutta la sua complessa realtà di essere vivente per essere comparata con le altre specie viventi ed estinte. Il cespuglio che hanno ricostruito gli studiosi, grazie alle continue esplorazioni e scoperte e all’affinarsi delle tecniche e delle capacità di sintesi – con il supporto anche dell’informatica – è a sua volta in continua evoluzione e fiorisce di nuove idee che indicano la grande vivacità della scienza zoologica.
La distribuzione geografica degli animali, di cui si occupa la zoogeografia, riveste una grande importanza per la comprensione dell’evoluzione. Ogni specie, come abbiamo già accennato, ha un suo areale, cioè è distribuita su una determinata area geografica che può essere molto vasta – come quella della specie umana che ormai è presente su tutte le terre emerse – o molto ristretta – come in quelle specie che vivono solo su una determinata isola o in una determinata grotta (endemismi).
Gli areali sono sempre in continua trasformazione: una specie può infatti espandersi – come è successo per molti Uccelli, Pesci e Insetti, anche in tempi recenti – o restringere il suo areale a causa di modificazioni ambientali, quali quelle dovute alla drammatica deforestazione nelle aree tropicali. Nel corso del tempo, con il frammentarsi delle terre emerse negli attuali continenti e con l’aprirsi e chiudersi di mari e oceani, gli areali delle specie hanno dovuto necessariamente adeguarsi. Facendo riferimento all’evolversi della geografia del nostro pianeta nei milioni di anni dalla sua origine, facendo cioè riferimento alla paleogeografia ricostruita dai geologi, la zoogeografia ricostruisce la dinamica storica di interi gruppi di specie.
La tassonomia (dal greco tàksis «ordine») è una disciplina zoologica che si occupa soprattutto dell’uso della classificazione ed è ampiamente sovrapponibile con la sistematica filogenetica. Gli specialisti tassonomi sono in grado di identificare le singole specie e forniscono informazioni essenziali, per esempio sulla struttura delle biocenosi, cioè del complesso di organismi che interagiscono tra loro attraverso complessi rapporti di tipo ecologico dando vita ai vari ambienti.
Lo zoologo contemporaneo, oltre a completare l’immenso inventario delle specie viventi per avere un quadro completo della loro storia, porta il suo importante contributo a molte altre discipline. Lo studio delle popolazioni di zanzare portatrici della malaria, per fare un esempio, è essenziale per il controllo di questa grave patologia, così come lo studio degli organismi dannosi all’agricoltura e alle riserve di cibo oppure quello sugli animali che costituiscono importanti indicatori dello stato di salute delle acque dolci o dei mari contribuiscono fortemente a migliorare il complesso rapporto che l’uomo ha con gli ambienti in cui vive.
Il futuro della zoologia e della stessa specie umana dipenderà infatti dal modo in cui useremo le risorse, viventi e non, che ci offre il nostro meraviglioso pianeta.