KOSSAK-SZCZUCKA, Zofja
Scrittrice polacca, nata a Skowródki in Volinia nel 1890; nipote del pittore Juljusz Kossak. Acquistò notorietà con Pożoga (Incendio, 1922), dove descrisse, in base a ricordi personali, le tragiche vicende della sua terra negli anni 1917-19. Trasferitasi nel 1922 in Slesia, attinse materia per parecchi suoi racconti dalla vita passata e presente della sua nuova patria (Wielcy i mali, Grandi e piccoli, 1917; Legnickie pole, Il campo di Lignica, 1930; Nieznany kraj, Terra sconosciuta, 1932). Ma il suo vero campo è ormai il romanzo storico nel quale essa ricalca, con grande maestria narrativa, le orme di E. Sienkiewicz: così in Beatum scelus, 1917; Złota Wolność (Libertà aurea, 1928) che tratta, con seria documentazione storica, dei Fratres poloni (Sociniani), e infine in Krzyżowce (I crociati, 1935, trad. ital. La divina avventura, Milano 1942), seguito da Król trędowaty (Il re lebbroso, 1937) e Bez oręża (Senza armi, 1938). Della sua profonda fede cattolica testimoniano anche i suoi ricordi del campo di concentramento di Ośvięcim: Z otchłani (Dagli abissi, 1946).