VAVASSORE, Zoan Andrea
Con questo nome si designa da alcuni un unico artista veneziano dalla multiforme attività (sarebbe stato libraio-editore, tipografo, cartografo e incisore in legno), fiorito nel secolo XVI, da non confondersi tuttavia in nessun caso con il calcografo Zoan Andrea, mantovano, autore della notissima stampa della Giuditta. Secondo altri, invece, il primo V. va altresì distinto da un terzo V. incisore in legno: si avrebbero cioè, secondo questa tesi, tre Zoan Andrea anziché due.
Dell'attività silografica che comunque va sotto il nome di V. ci è giunto un primo esempio nell'Opera nova contemplativa senza data (del 1510 circa), una specie di Bibbia dei poveri. Interessantissime composizioni di gusto dureriano si hanno nel libro Apocalipsis Jesu Chrieti (Venezia 1516: è questa l'opera che taluni particolarmente attribuiscono a un omonimo). Il migliore legno è ritenuto il ritratto di Tito Livio premesso all'edizione veneziana del 1520 delle opere dello storico. Questa produzione silografica rivela una grande abilità di taglio, ma non si allontana dal genere lineare e di rado si solleva dal mediocre.
Il soprannome, comunemente attribuito al V., di "Guadagnino", si trova per la prima volta nella Vita del glorioso apostolo Joanni stampata da Nicolò Zoppino il 4 marzo 1522, e ornata dal su monogramma. L'attività editoriale comincia però solo nel 1531. Nell'Esemplario di lavori (raccolta di modelli di ricami) del 1532 si legge il nome del fratello Florio, con cui il V. fu in società per qualche anno. Del "Guadagnino" sono note le edizioni di Ariosto (1549, 1554, 1556, 1559, ecc.); nel 1553 ottenne privilegio per la stampa delle sue "nove figure et nove additioni sopra l'Ariosto Petrarca et Boccaccio"; l'ultimo suo libro noto è del 1572. La sua azienda fu continuata dagli eredi "al segno dell'hippogrifo" fino al 1584.
Dell'opera cartografica del V. restano una carta della Francia in 4 fogli, del 1536, un mappamondo, una carta della Germania e una veduta di Venezia, senza data, firmata "opera di Giovanni Andrea Vavassore ditto Vadagnino", di cui si conosce l'esemplare della biblioteca del seminario di Venezia.
Bibl.: Ch. Ephrussi, Zoan Andrea et ses homonymes, Parigi 1891; H. F. Brown, The Venetian Printing Press, Londra 1899; P. Kristeller, Kupferstich u. Holzschnitt, Berlino 1911; Prince d'Essling, Les livres à figures vénitiens, Parigi 1914, parte 3ª, pp. 112-116; E. Pastorello, Tipografi, editori, librai a Venezia nel secolo XVI, Firenze 1924; L. Servolini, Tecnica della xilografia, Milano 1935; A. M. Hind, An Introduction to a History of Wood-cut, Londra 1935, pagine 240, 430.