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ẒIYĀ Pascià, ‛Abd ul-Ḥamīd

di Ettore Rossi - Enciclopedia Italiana (1937)
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ẒIYĀ Pascià, ‛Abd ul-Ḥamīd

Ettore Rossi

Poeta e uomo politico ottomano. Nacque nel 1825 a Kandïllï, sul Bosforo, presso Costantinopoli, studiò secondo i metodi e gli usi del tempo, acquistando buona conoscenza della letteratura araba e persiana e componendo presto poesie apprezzate in turco. Protetto da Reshīd Pascià, fu nominato nel 1855 segretario nella cancelleria privata del sultano. Studiò la lingua francese e assimilò idee occidentali. Avversato dal ministro ‛Ālī Pascià, fu allontanato da Costantinopoli e mandato mutaṣarrif a Cipro e ad Amasia. Nel 1865 ritornò a Costantinopoli e nello stesso tempo entrò nel gruppo di pochi liberali che avevano formato l'associazione patriottica dei Giovani Turchi; nel 1867 fuggì in Europa su una nave francese e si stabilì con altri profughi a Parigi e poi a Londra, dove collaborò ai periodici Mükhbir "L'informatore" e Ḥurriyyet "La Libertà". Morto ‛Ālī Pascià e concessa dalla Porta l'amnistia ai profughi nel 1871, Ẓiyā Pascià fece ritorno a Costantinopoli, collaborò alla redazione della costituzione del 1876, fu vālī di Qōnia e di Adana; mori in questa città nel maggio del 1880 e fu ivi sepolto.

Egli è autore di un'antologia di poesie di diversi poeti arabi, turchi e persiani in tre volumi, intitolata Kharābāt (La Taverna), con una introduzione in versi contenente notizie autobiografiche e un elenco di poeti (Costantinopoli 1292 eg. = 1875-76). Tradusse in turco il Tartuffe di Molière con il titolo Riyāniṅ engiāmï (ivi 1298 eg.); l'Émile di Rousseau; una storia di Spagna e una storia dell'Inquisizione. Scrisse inoltre in prosa Verāset risālesi, trattato sul diritto successorio nella dinastia ottomana, litografato in Europa e stampato a Costantinopoli nel 1910.

Una sua raccolta di poesie fu pubblicata nel 1881 con il titolo Esh‛ār-i Ẓiyā; compose inoltre tre brevi poemetti d'argomento filosofico nella forma poetica del tergī-bend e terkīb-bend e un poemetto satirico (ẓafernāmeh) contro ‛Ālī Pascià.

Bibl.: E. J. W. Gibb, History of Ottoman Poetry, V; Ismā‛īl Ḥabīb, Edebî Yeniliǧimiz, I; Ismā‛īl Ḥikmet, Ziya Paşa, Costantinopoli 1932.

Vedi anche
sultano Titolo del sovrano dell’Impero ottomano (fino al 1922) e di altri principi orientali. ● Il termine, usato per la prima volta come titolo ufficiale nell’875 d.C., quando il califfo al-Mu‛tamid lo conferì al proprio fratello al-Muwaffaq, suo coreggente, venne via via a indicare la carica di governatore ... turco Con la locuzione popoli turco si intende un vasto complesso di popoli, le cui sedi primitive erano nell’Asia centrale e orientale, e che da quelle sedi hanno sciamato in età storica, con flusso ininterrotto, verso Occidente; le notizie a loro riguardo cominciano a farsi sicure a partire dal 6° sec. d.C. ... Costantinopoli (gr. Κωνσταντινούπολις) Città fondata dall’imperatore Costantino sul luogo dell’antica Bisanzio nel 330. Capitale dell’Impero bizantino fino al 1453 quando fu conquistata dai Turchi; da allora prevalse il nome İstanbul (➔). religione Editto di C. Emanato da Teodosio I l’8 novembre 392, mirava alla ... Jean-Baptiste Poquelin detto Molière Molière, Jean-Baptiste Poquelin detto. - Commediografo (Parigi 1622 - ivi 1673). Assunse il nome d'arte di Moliere, Jean-Baptiste Poquelin detto dopo essersi dato al teatro. Studiò a Parigi nel collegio di Clermont (oggi liceo Louis-le-Grand), retto dai gesuiti; fece in seguito, almeno pro forma, gli ...
Vocabolario
pascià
pascia pascià (ant. bascià o bassà) s. m. [dal turco pashà, in grafia mod. paşa, prob. der. del pers. pādishā′h «sovrano», incrociato col turco basqàq «governatore»; le varianti italiane e le altre pronunce occidentali con b- sono dovute...
pàscere
pascere pàscere v. tr. [dal lat. pascĕre «pascolare, nutrire» (e come deponente intr., pasci «essere al pascolo, nutrirsi»)] (io pasco, tu pasci, ecc.; pass. rem. pascètti [meno com. pascéi], pascésti, ecc.; part. pass. pasciuto). – 1....
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