Pseudonimo del sociologo e poeta turco Meḥmed Ẓiya (Diyarbakir 1875 circa - İstanbul 1924); prof. di sociologia all'univ. di İstanbul. Acceso sostenitore del panislamismo, divenne alla fine della sua vita più incline a un nazionalismo turco, consono alla nuova storia del paese. Teorizzò l'esigenza di riformare, quindi modernizzare, la società turca (l'insegnamento, la lingua, la famiglia, ecc.), in armonia però con la propria cultura e fede. Fu autore di versi (Qizil elma "La mela rossa", 1915; Yeni hayat "La vita nuova", 1918; Altin işiq "La luce d'oro", 1923) e saggi.