ZERIBA
. Vocabolo di origine araba, passato anche nel linguaggio coloniale italiano dell'Africa Orientale. Originariamente era adoperato in special modo a designare un recinto, sia la sola palizzata costruita di canne intrecciate e di foraggio o di paletti accostati strettamente l'uno all'altro che chiude un gruppo di capanne e il relativo spiazzato per il bestiame, sia quel cerchio di piante spinose secche, non fissate in alcun modo in terra, ma semplicemente ammonticchiate durante la notte intorno al gregge per difenderlo dagli attacchi dei carnivori, oppure quella cinta, molto più robusta e estesa (palizzata, siepe viva o siepe morta), che chiude a difesa l'intero villaggio o, anche, nelle piantagioni, quella bassissima e rada siepe di piante grasse che delimita le diverse proprietà. Da questo significato primitivo la parola viene ora spesso adoperata a indicare un raggruppamento di capanne chiuse da un recinto.