Zentrumspartei
Partito politico tedesco, costituito nel 1870. Sorse dalla «frazione cattolica», formatasi nel 1852 nel Landtag prussiano a tutela dei cattolici e dei loro diritti, detta poi, dalla sua ubicazione topografica, «frazione del centro». La sua vera genesi è nel programma di Soest (28 ott. 1870), che richiedeva libertà della Chiesa e dei suoi organi, scuole confessionali, protezione degli operai, assistenza sociale e unione federalista: si costituì a partito nel primo Reichstag, con L. Windthorst. Ebbe il suo momento eroico nel Kulturkampf, che l’obbligò a precisare i suoi connotati religiosi, ma dal 1879 (quando il cancelliere Bismarck tentò di accattivarselo) accentuò invece quelli politici. Dopo il ritiro di Bismarck e fino al 1918 fu il più forte partito tedesco ed ebbe parte importante nella formazione della struttura dello Stato. Durante la Prima guerra mondiale ottenne l’equiparazione dei cattolici e l’abolizione delle leggi eccezionali contro i gesuiti. Ebbe gravi contraccolpi interni nel 1917 per la mozione Erzberger per la pace. Nella Repubblica di Weimar ebbe una posizione chiave partecipando a quasi tutti i governi fra il 1919 e il 1933 e guidandone 12 (su 22). Verso la fine degli anni Venti subì una involuzione in senso conservatore e assunse caratteristiche autoritarie nei due governi presieduti da H. Brüning fra il 1930 e il 1932. Sciolta dai nazisti nel 1933, la Z. riemerse dopo la Seconda guerra mondiale nella Repubblica federale di Germania, ma il grosso della sua eredità fu raccolto dall’Unione cristiano-democratica.