ZENOBIO (Ζηνόβιος)
Paremiografo. Sofista, insegnò in Roma al tempo dell'imperatore Adriano, per il quale compose, in occasione del genetliaco, un discorso. Tradusse in greco le Storie di Sallustio; ma l'unica opera a noi pervenuta è una raccolta di proverbî greci, epitome di due opere più antiche, le analoghe raccolte di Didimo e di Lucillo di Tarra.
Z. trascrisse soltanto i proverbî con una breve spiegazione della loro origine e del loro significato. In origine, i proverbî erano elencati secondo i diversi autori da cui erano stati tratti. Nel Medioevo, l'epitome, da prima divisa in 3 libri, fu ordinata alfabeticamente e poi riunita con altre due raccolte analoghe (quella dei proverbî alessandrini, dovuta forse al grammatico Seleuco di Alessandria, e un elenco alfabetico di proverbî popolari, attribuito a un Diogeniano) in un solo corpus che è la raccolta di proverbî più completa da noi posseduta. Ediz. di v. Leutsch-Schneidewin (Gottinga 1839).
Bibl.: V. proverbio: La letteratura paremiografica, XXVIII, p. 407, e la bibl. (p. 408). Inoltre: U. v. Wilamowitz, in Hermes, LIV (1919), p. 59 seg.; Sternbach, in Eos, XXVI (1923), p. 60 segg.