ZELOTI (greco Ζηλώτης)
Il termine significava genericamente in ebraico (qannā') la qualità di colui che è "zelante" ("geloso") per una cosa (cfr. Esodo, XX, 5; XXXIV, 14; I Maccabei, II, 50). Al tempo, poi, della dominazione romana in Giudea, designò gli adepti a un'associazione politico-religiosa di "zelanti" della legge ebraica, i cui ideali erano astrattamente l'osservanza rigorosissima di detta legge e praticamente l'indipendenza politica ottenuta a mano armata. La prima manifestazione di questa associazione si ebbe proprio all'inizio della dominazione romana e fu capeggiata da quel Giuda il Galileo a cui si allude anche in Atti degli Apost., V, 37, e che finì sconfitto e ucciso. Ma anche dopo ciò l'associazione rimase viva e attiva, sebbene latente, e provocò nuove insurrezioni antiromane sotto il procuratore Tiberio Alessandro e specialmente gli ultimi mesi prima dello scoppio della guerra con Roma che portò alla distruzione di Gerusalemme (cfr. Flavio Giuseppe, Antichità giud., XVIII,1, 6; XX, 5, 2; Guerra giud., II, 8,1; 17, 8-9; IV, 3, 9, ecc.). Riguardo all'apostolo Simone chiamato "zelota" o "cananeo", v. simone.