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Zefiro

di Giovanni Buti-Renzo Bertagni - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Zefiro

Giovanni Buti-Renzo Bertagni

Nella tradizione classica, che D. mantiene, Z. è uno dei quattro venti spiranti dai quattro punti cardinali: Austro da sud, Borea da nord, Euro da est, Z. da ovest.

Il nome Z. (con o senza il raddoppiamento della lettera f: latino zephirus, greco ζέφυρος) ricorre una sola volta nella Commedia, e precisamente nel passo di Pd XII 47 con cui s'inizia il panegirico di s. Domenico (Pd XII), parallelo, sia per la descrizione paesistica che per la perfetta simmetria dell'immagine solare del v. 51, a quello di s. Francesco (XI 43 ss.): In quella parte ove surge ad aprire / Zefiro dolce le novelle fronde / di che si vede Europa rivestire, / non molto lungi al percuoter de l'onde, / dietro a le quali per la lunga foga / lo sol talvolta ad ogne uom si nasconde, ecc. (XII 47).

Come nel canto XI D. fa per l'orientalità della nascita di Francesco, nel canto XII " si diffonde parallelamente a illustrare l'occidentalità della nascita di Domenico; egli vuole insomma sottolineare che i due campioni muovono uno dall'Oriente e l'altro dall'Occidente, per indicare l'universalità del campo della loro battaglia " (Bosco).

Ma se nella prima terzina in esame (vv. 46-48), lo Z. ci riporta all'idea dell'Occidente, più complessa risulta la seconda (vv. 49-51) con l'allusione al golfo di Guascogna (o di Biscaglia) dietro al quale il sole tramonta nel solstizio estivo. A quest'ultimo allude il talvolta di Pd XII 51, mentre all'equinozio di primavera allude il talvolta di XI 51, secondo la maggior parte dei commentatori moderni. Agli altri elementi probanti (per la lunga foga, ad ogne uom si nasconde, ecc.) aggiungiamo il seguente: s. Francesco nacque il 26 settembre e s. Domenico il 24 giugno, a tre giorni rispettivamente dall'equinozio d'autunno e dal solstizio d'estate; si potrebbe quindi concludere che s. Francesco alla nascita è un sole equinoziale, s. Domenico un sole solstiziale. In questa prospettiva s. Francesco potrebbe essere, piuttosto che un sole specificamente primaverile (come di solito s'intende), anche un sole genericamente equinoziale, ossia un sol iustitiae, in quanto il sole equinoziale fa il dì uguale alla notte in tutti i punti della terra (Cv III V 21).

Non sembra che possa incontrare favore il tentativo fatto dal Pézard, di rovesciare l'interpretazione ormai vulgata dimostrando sottilmente che il passo di s. Francesco allude al solstizio e quello di s. Domenico all'equinozio (valendosi anche dell'appoggio dello Z., vento, oltre che occidentale, primaverile e allegoricamente significativo).

Bibl. - A. Pézard, Dante, Oeuvres complètes, Parigi 1965, 1461 e 1701-1704; ID., Tours du monde avec D., in " L'Alighieri " VI (1965) 1, 31-35; G. Buti, Italia paese dello Scorpione, ibid. VIII (1967) 2, 58-59; U. Bosco, San Francesco, in " Cultura e Scuola " 13-14 (1965) 603; poi in D. vicino, Caltanissetta-Roma 1966, 316 ss.

Vedi anche
borea (gr. Βορέας) Nome dato dai Greci al vento del Settentrione e al dio corrispondente, figlio di Astreo e di Eos, fratello di Zefiro, Noto e Argeste secondo Esiodo; tra le personificazioni divine dei venti, borea è quella più ricca di figurazione e di mitologia: rappresentato con figura umana, alata, bifronte ... Giacinto (gr. ῾Υάκινϑος) Nella mitologia greca, giovinetto, figlio del re Amicla (ma dai poeti talvolta detto figlio di Ebalo), amato per la sua bellezza da Borea (o Zefiro) e da Apollo, ucciso per errore (o per gelosia di Borea) dal dio durante il lancio di un disco; sulla sua tomba nacque il fiore omonimo. ... Xanto (gr. Ξάνϑος) Nella mitologia greca, uno dei cavalli immortali di Achille (l’altro era Balio, mentre Pedaso era mortale), figli di Zefiro e dell’arpia Podarge, donati da Posidone a Peleo per le sue nozze con Tetide. Eros (gr. ῎Ερως) mitologia Dio greco dell’amore (detto in latino Amor e Cupido). Ignoto a Omero, figura da Esiodo in poi, dapprima come un dio della natura e come potenza teogonica, senza genitori o nato dal Caos, o dalla Notte e dal Giorno ecc., poi come dio dell’amore, figlio di Afrodite e Ares (o Zeus ...
Tag
  • EQUINOZIO D'AUTUNNO
  • GOLFO DI GUASCOGNA
  • SOLSTIZIALE
  • VULGATA
  • PARIGI
Altri risultati per Zefiro
  • Zefiro
    Enciclopedia on line
    Nella mitologia greca, la personificazione del vento che soffia da ponente soprattutto in primavera, considerato dai Greci figlio di Astreo e di Eos.
  • ZEFIRO
    Enciclopedia Italiana (1937)
    Giuseppe Morandini . Nell'antica nomenclatura usata per la designazione dei venti questo termine indica, insieme con quello di Favonio, i venti di occidente, equivalendo quindi all'attuale ponente. Tale denominazione è del resto usata anche nei secoli posteriori (L. Dati, nel sec. XIV, scrive: "Zefiro ...
Vocabolario
żèfiro
zefiro żèfiro (o żèffiro) s. m. [dal lat. zephy̆rus, gr. ζέϕυρος]. – 1. Denominazione classica, rimasta in uso spec. nel linguaggio letter. e poet., di uno dei venti che soffia da ponente (l’altro è il favonio, che però da alcuni è identificato...
favònio
favonio favònio s. m. [dal lat. favonius, der. del tema di favere «favorire»], letter. – Nome latino del vento di ponente (nell’antichità generalmente identificato col greco zefiro), che col suo tepore favorisce lo schiudersi dei germogli...
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