ZAYAS y SOTOMAYOR, María de
Scrittrice spagnola, vissuta nel sec. XVII (1590-1661 circa). Della sua vita si sa poco: era una nobile dama madrilena, figlia di don Fernando de Zayas cavaliere di Santiago. Scrisse poesie, alcune delle quali sono inserite nella prosa delle novelle e, pare, anche commedie in versi. Conosciamo solo La traición en la amistad. Ingegno, senza dubbio, elevato, ebbe magnifiche lodi da Lope de Vega e da Pérez de Montalbán. Le diedero gran rinomanza le venti Novelas amorosas y ejemplares pubblicate in due serie di dieci ciascuna (1637-1647).
Troppo, in verità, si è insistito ed esagerato dalla critica moderna sul carattere spregiudicato, libertino di talune di coteste novelle che si fingono narrate a diletto fra nobili dame. Innanzi tutto, licenziosa era di per sé la novella, e non soltanto spagnola, nel'500 e nel'600, e inoltre la licenziosità, nonostante l'ipocrito rigorismo tutto esteriore, dilagava nella vita spagnola del tempo. Quella di M. de Z. è la novella di costume della elevata società spagnola, è la novella picaresca non dei soliti bricconi dei bassi ceti sociali bensì dell'aristocrazia; spesso c'è un'insistente difesa della donna mostrandola il più delle volte vittima della cattiveria degli uomini. Ebbe imitatori, e da lei derivarono elementi e argomenti per i loro lavori, Scarron, Molière, Sedaine, Beaumarchais.
Bibl.: Novelas, ediz. di E. F. de Navarrete, in Bibl. de Aut. Esp., XXXIII; E. Pardo Bazán, in Bibl. de la Mujer, III; E. de Ochoa, in Colección de los mejores autores espanoles, XXXV, Parigi 1847. - Cfr. Lena E. Sylvania, Doña M. de Z. y S.: a contribution to the study of her Works, in Romanic Review, XIII e XIV (1923); A. González y Mayo, La novela cortesana. Discurso ante la R. Acad. Esp. Madrid, 1929; M. Serrano y Sanz, Apuntes para una bibl. de escr. españolas, II, Madrid 1905, p. 589 (ivi La traición en la amistad).