ZAPOTECHI
. Popolazione del Messico meridionale, imparentata alla grande famiglia mixteco-zapoteca, divisa in più tribù e sottotribù, che apparve, secondo la tradizione, nell'odierno stato di Oaxaca nel sec. I a. C. Assai più inciviliti e meno feroci delle altre tribù messicane - avendo subito l'influenza dei Maya, dei quali essi furono gli intermediarî con i Toltechi e gli Aztechi - si governarono con un regime monarchico-ieratico e si mantennero pressoché indipendenti dai Messicani, con cui s'erano alleati poco prima della venuta degli Spagnoli; dal 1386 la loro capitale fu Zaachila Yoo e spinsero le loro conquiste sino all'Oceano Pacifico.
Politeisti, il loro dio principale era Pitao "l'anima del mondo", creatore degli uomini e degli animali; divinizzarono le forze della natura meteoriche e ctoniche e i punti cardinali; uno scelto corpo di sacerdoti rigorosamente casti e sobrî, retto dal re-pontefice, offriva in ricchi santuari agli dei, olocausti d'animali, piante e profumi, di rado vittime umane; divinava il futuro e spiegava i sogni. Usavano imbalsamare i cadaveri dei capi e nasconderli sotto terra in tombe di pietra. Il loro calendario rituale, come la loro grafia, derivante dai Maya, constava di 260 giorni divisi in 4 periodi di 5 gruppi di 13 giorni dedicati a divinità secondarie. Agli Zapotechi, abilissimi architetti, si devono attribuire la stupenda necropoli di Mitla e la fortezza di Monte Albán. Essi furono anche provetti scultori, lapidarî e orafi, come provano i saggi rimasti.
Lingua. - La famiglia linguistica zapoteca, sarebbe, secondo l'opinione di molti linguisti, strettamente affine a quella mixteca con la quale formerebbe il più vasto aggruppamento mixteco-zapoteco; conviene peraltro tener presente che i glottologi non sono persuasi dell'esattezza di questa riunione.
Il gruppo zapoteco occupa una larga area a oriente del territorio mixteco. Lo zapoteco propriamente detto è parlato a SE. e al centro dello stato di Oaxaca. Altre varietà di questa famiglia sono, secondo il Rivet, il solteco, parlato nel distretto di Zimatlán, il chatino parlato nei distretti di Juquila, Juxtlahuaca, Teojomulco e Xautepec e il papabuco, parlato a Elotepec. Tutte le lingue della famiglia zapoteca si parlano dunque nello stato di Oaxaca nel Messico.
C. Thomas cita come varietà dello zapoteco le seguenti: netzecho, zaailla, ocotlán, etla, iztepec e cajone.
Il sistema fonetico dello zapoteco è semplice.
Mancano anche qui, come al mixteco, le labiodentali f e v.
Nella morfologia manca l'indicazione del plurale. I possessivi sono suffissi e concordano con le desinenze personali del verbo.
Il sistema dei numerali è il quinario-vigesimale.
Bibl.: J. De Córdoba, Arte de la lengua zapoteca, Messico 1578; L. Batres, Antropologia mex. Clasificación etn. de las tribus zapotecas, in Mem. Congr. de la Unión, 1889, pp. 257, 262; De Nadaillac, Les Zapotèques, in La Nature, 1890; K. Sapper, Die gegenwärtige Stand der ethn. Kentnisse von Mittel-Amerika, in archiv für Anthrop., III (1904), p. 1 segg. - Per la lingua v. inoltre: Fr. Pimentel, Cuadro descriptivo y comparativo de las lenguas indigenas de México, 2ª ed., Messico 1874-75, II, p. 407 segg.; C. Thomas e J. R. Swanton, Indian languages of mexico and Central America, Washington 1911, p. 55 segg.; F. Boas, American Anthropologist, n. s., XV (1913), p. 78 segg., e i contributi pubblicati da Angulo, Feeland, Henestrosa, Lopez Gurrión, P. van de Velde nelle Investigaciones linguisticas, Messico 1933-34.